La scoperta è stata fatta da Ugo de Angelis con l’aiuto del padre passionista Fortunato Ciomei
E’ stata cercata per anni con insistenza e dedizione dai padri passionisti, infine l’hanno trovata: si tratta dell’unica foto che ritrae Santa Maria Goretti con la sua famiglia. La lunga ricerca è stata portata avanti dal passionista Fortunato Ciomei e dall’architetto Ugo de Angelis. Il volto della Santa bambina, fino ad ora, nessuno lo aveva mai visto. Il suo corpo riposa nel santuario della Madonna delle Graziea Nettuno, custodito dai padri Passionisti.
Ma oggi, 109 anni dopo la morte, è spuntata una fotografia, unica, inedita, che dà volto a quella bambina, finita nel vortice di una storia di coloni che faticavano in campagne grame e venivano considerati i più miserabili abitanti dell’Agro Pontino, terre di agricoltura estensiva, fondi rurali con case fatiscenti, contesti di violenza e delitti spesse volte tra le mura domestiche. La ricerca della foto è durata per circa 5 anni, proprio Ugo de Angelis studia quelle campagne e quegli insediamenti di famiglie poverissime che verso la fine dell’800 coltivavano la terra a mezzadria. Partecipa alla scoperta un anziano sacerdote passionista che ha dedicato tutta la vita allo studio dell’ambiente di santa Maria Goretti. Ha 102 anni, si chiama padre Fortunato Ciomei e molti anni fa aveva creduto di aver individuato il volto della santa in un’altra fotografia. Ma si sbagliava. Ora però non ci sono dubbi. Ugo de Angelis non si è mai arreso nella ricerca dell’immagine della Santa. «Fu padre Ciomei – racconta – a indicarmi gli eredi dei conti Gori Mazzoleni. Io andai dalle figlie del conte che mi aprirono l’album di famiglia». E c’era quella foto: un gruppo di bambini sull’aia, una ragazzina un po’ più alta, una signora vestita di nero, l’altra di grigio. Ma la foto è un enigma che va svelato. Monsignor Alejandro Cifres (che ha chiesto a Papa Francesco di nominare Santa Maria Goretti protettrice delle donne vittime di violenza), capo dell’archivio della Congregazione per la dottrina della fede, mette a disposizione i faldoni del processo canonico, che si rivelano una minieradi testimonianze.
Ma per prima cosa bisogna collocare la foto. De Angelis intraprende con il passionista centenario una fitta corrispondenza. Padre Ciomei gli rivela che il conte Gori Mazzoleni aveva comperato una macchina fotografica e amava immortalare scene di vita contadina. De Angelis confronta volti, cerca testimonianze. Negli incartamenti delle indagini dei Regi Carabinieri c’è molto: descrizioni accurate, interrogatori. Maria Goretti quel giorno, che de Angelis data a pochi mesi dalla morte nell’inverno del 1902, era spensierata e felice. Fa notare de Angelis: «È più alta degli altri bambini perché sta in piedi su un secchio». L’autopsia dirà che era alta 1 metro e 38 centimetri. Aveva12 anni. Prima di morire perdonò il suo aggressore e alla mamma disse: «Voglio che venga un giorno con me in paradiso».