E’ guerra tra le cooperative e il Presidente della Capo d’Anzio
Il vertice in comune tra gli ormeggiatori del Porto di Anzio e il sindaco Luciano Bruschini non è stato sufficiente a spegnere le polemiche tra le cooperative e la Capo d’Anzio. Il Presidente della Spa che si dovrà occupare della realizzazione del nuovo bacino Luigi D’Arpinoha sottolineato come la situazione delle banchine degli ormeggiatori sia pessima e che non ci siano stati investimenti e innovazioni dal 1979. Una presa di posizione critica (fermo restando la volontà di salvaguardare tutti i posti di lavoro e crearne anche altri) che non è per niente piaciuta agli ormeggiatori.
“Magari – spiegano dalle cooperative – le assi di legno dei pontili non sembrano nuove, ma lo sono. La manutenzione è costante, visto che su quei pontili noi ci lavoriamo e vogliamo essere sicuri. Abbiamo rifatto i sostegni in cemento e le assi vengono cambiate al massimo ogni due anni. Certo non sembrano nuove, con l’acqua salata e il sole, ma lo sono e di questo abbiamo le prove visto che acquistiamo e paghiamo i materiali con regolarità”. Su questa controversia gli ormeggiatori intendo agire per vie legali. “Dimostreremo che siamo attentissimi a queste cose – aggiungono gli ormeggiatori – pensavamo che con la riunione insieme al Sindaco avessimo ormai chiarito tutto e non ci aspettavamo questi attacchi e vogliamo sottolineare che questa campagna denigratoria con la Capo d’Anzio che prima ci sfratta e poi dice che non siamo attenti alla sicurezza ci sta danneggiando economicamente, visto che almeno venti persone che avevano la barca qui da noi ci hanno inviato una lettera per disdire la prenotazione e rivolgersi a qualcun altro”. Resta poi in piedi la controversia sulle concessioni degli spazi. La capo d’Anzio pretende di averne la gestione, su mandato della Regione Lazio che, dietro pagamento, le ha concesso spazi e diritti (era stata inviata una lettera di sfratto per il primo ottobre che ora riguarda invece la data del primo gennaio) i concessionari dicono di aver pagato per tutto l’anno e che la loro concessione è rinnovabile fino al 2020. Ora resta da risolvere il mistero del doppio pagamento della concessione alla Regione (che ancora non risponde alla nostra richiesta di fare chiarezza sulla vicenda) e la disputa sull’uso e la gestione dei luoghi ed è facile immaginare che anche su questa vicenda sarà necessario il pronunciamento del Tribunale. Infine, se da una parte D’Arpino sostiene che ci sia “poco entusiasmo” da parte degli operatori sull’avvio dei lavori, dall’altra gli ormeggiatori replicano che gli unici lavori che sosterranno sono quelli del progetto approvato del porto, senza modifiche né innovazioni. La battaglia sembra solo all’inizio.