Nettuno – Strategie di comunicazione sul web, il Comune investe 38mila euro

L’iniziativa è stata pensata per “ridurre la distanza tra amministrazione e cittadini”

Sono i cittadini di Nettuno su un noto gruppo Facebook in cui ci si confronta su magagne e problemi a segnalare una determina del comune di Nettuno (che risale al primo febbraio del 2013) con cui l’amministrazione guidata da Alessio Chiavetta affida alla Link Itb srl il compito di “ridurre la distanza tra amministrazione e cittadini, consentendo la massima partecipazione possibili di questi ultimi fornendo loro uno strumento di contatto diretto”. L’amministrazione, nel documento, determina di “affidare alla Link la fornitura di servizi per l’ideazione, la produzione e la gestione di attività e strategie di comunicazione sul web, tramite attività specifiche funzionali ai social network, forum, siti di riferimento istituzionale, turistico e sociale, secondo l’apposito contratto di servizio”. Il documento, infine, “incarica la Segreteria dei Sindaco di curare la gestione dei rapporti con la Link e gli uffici comunali”. La somma stanziata dall’amministrazione con il documento firmato dal Direttore generale dell’ente Gianluca Faraone e dal responsabile del procedimento, Marco Cestarelli,  è pari a 38.115 euro Iva inclusa. Un importo considerevole che, fermo restando la professionalità del servizio reso dalla Link (che per questo importo ha curato l’aggiornamento del sito comunale, lo ricordiamo tra i primi nel Lazio per la rispondenza alle norme sulla trasparenza, la pagina Facebook Città di Nettuno – cui è necessario prestare attenzione costante per evitare come spesso accade che i cittadini pubblichino commenti pesanti e offensivi- l’account Twitter e quello Istagram e monitora costantemente i nuovi social) ha scatenato più di qualche malumore tra i cittadini che lamentano la penuria di investimenti altrettanto consistenti in settori di primaria importanza. La società che si aggiudicata il servizio ha presentato un apposito progetto all’amministrazione ma non ci si può non chiedere se, a fronte di un investimento di questa portata, non sarebbe stato più opportuno predisporre un bando che desse modo a più soggetti di candidarsi all’iniziativa.