Il Tar accoglie le tesi del sindaco Chiavetta e stacca la spina alla società di Saggese
Mentre in comune a Nettuno si consuma una crisi politica interna al Pd, al sindaco Alessio Chiavetta arriva finalmente una buona notizia dal fronte giudiziario, Infatti il Tar del Lazio ha annullato il decreto ministeriale con cui era stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria la Nettuno Servizi, società che per dieci anni ha gestito la riscossione delle tasse nella città del Tridente creando danni incredibili alle casse dell’ente pubblico, finito sull’orlo del dissesto. Grazie a questo provvedimento la Nettuno servizi si avvia, di fatto, verso il fallimento e per il comune di Nettuno si fa concreta la prospettiva di non doversi accontentare solo delle briciole nella liquidazione del capitale dell’azienda. La vicenda della Nettuno Servizi è analoga a quella dell’Aser, che si occupava della riscossione dei tributi ad Ardea e Pomezia. Il socio privato, sia per la Nettuno Servizi che per la Aser era la società di Giuseppe Saggese, Tributi Italia, accusata di aver depredato le casse di numerosi Comuni italiani, ottenendo la gestione del servizio a condizioni economiche che andavano a discapito degli enti pubblici e degli interessi dei cittadini e, soprattutto di trattenere ampie quote degli incassi dovuti agli enti pubblici. La Nettuno Servizi, lo ricordiamo, è stata costituita nel 1999, nel momento in cui era a pieno regime ha creato diversi problemi di liquidità al Comune e il suo contratto di gestione è stato bocciata dalla stessa commissione d’accesso che ha poi portato allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, quando il sindaco Vittorio Marzoli. Infine sono passati tre anni di commissariamento, ma è stato solo con le elezioni a sindaco di Alessio Chiavetta che il comune è riuscito a liberarsi di questa situazione riprendendosi la gestione autonoma delle casse comunali e degli incassi delle imposte. Secondo le accuse, tra l’altro, la società, oltre a trattenere illecitamente milioni di euro delle tasse non avrebbe effettuato numerosi servizi previsti nella convenzione siglata e si sarebbe garantito un aggio sul riscosso del 30%, a fronte dell’1% previsto per legge. Il danno erariale stimato dalla Corte dei Conti è di 12.747.370 euro e la srl, con l’accusa di peculato, è finita anche al centro di un’inchiesta della Procura di Velletri, passata poi per competenza a Roma. Il sindaco Chiavetta ha impugnato il decreto ministeriale del 16 novembre 2010, che aveva tenuto in vita la srl dei tributi, specificando che la Nettuno Servizi non aveva alcuna prospettiva di recupero essendo ormai un “guscio vuoto”. Una tesi che ha convinto i giudizi amministrativi del Lazio che, ritenendo il decreto ministeriale illegittimo, lo hanno infine annullato.