No alla discarica di Velletri, la protesta si sposta sotto la Regione

La struttura dovrebbe sorgere a pochi passi dalle sorgenti di Carano che riforniscono anche Anzio e Nettuno

I cittadini, anche quelli residenti tra Anzio e Nettuno, in questi giorni stanno attivamente protestando, con presidi e manifesti posizionati anche per strada, contro la discarica che dovrebbe sorgere in zona Lazzaria, nel comune di Velletri e vicino le sorgenti di Carano che servono il bacino idrico del litorale. La questione è stata discussa nelle sedi istituzionali ad Aprilia e a Velletri e i due comuni hanno elaborato le osservazioni per tentare di bloccare l’iter autorizzativo in Regione Lazio, ma anche il comune di Nettuno, pur non potendo incidere poiché non è limitrofo alla zona, ha deciso di prendere posizione in consiglio comunale, contro la realizzazione solidarizzando con i comuni direttamente coinvolti.  La protesta contro il mega impianto che intende realizzare la Ecoparco srl però non si ferma agli atti pubblici. I cittadini hanno infatti realizzato un corteo di protesta e torneranno presto in piazza per dire no a questo nuovo centro di stoccaggio dei rifiuti. A dire no alla discarica i residenti della zona, che vedrebbero crollare i prezzi delle proprie abitazioni, ma anche gli agricoltori e i cittadini di Aprilia (al confine con Velletri) già vittime di molte servitù (a partire dalla contrastatissima Turbogas). I cittadini e le associazioni ambientaliste locali e i cittadini di Aprilia e Velletri, si sono radunati nei giorni scorsi in via Cinque Archi, al confine tra i due comuni, hanno manifestato contro una struttura di stoccaggio che potrebbe in un sol colpo distruggere vivibilità e la vocazione agricola di un territorio dove insistono coltivazioni Doc, Dop e IGP, senza contare il pericolo di inquinamento delle falde. Il prossimo appuntamento per la protesta è fissato per il 6 novembre e vedrà i manifestanti sotto il palazzo regionale. “La Regione Lazio di Zingaretti e Civita- si legge in un volantino del comitato No Inceneritore di Albano- è per noi la controparte. L’accoppiata che governa il ciclo dei rifiuti si dice contraria a parole alla discarica, ma da anni è favorevole al biogas. Inoltre, secondo le stime della Conservizi regionale, nell’area metropolitana mancano 2 milioni di tonnellate di rifiuti cui trovare una discarica. Potrebbe andar bene Velletri, riaprire Cupinoro o ampliare Albano. Peccato che nella megadiscarica della Ecoparco vorrebbero scaricare a pochi passi dalle falde rifiuti pericolosi di ogni genere, anche terreni inquinati asportati dalle bonifiche di siti contaminati, con conseguenze irreversibili in un territorio dichiarato PTPR. Il 6 novembre ci ritroveremo alla Pisana”.