Contraffazione. Come riconoscere abiti, scarpe, borse, cinture taroccati

Come riconoscere abiti, scarpe, borse, cinture contraffatti? I consigli dell’Unione Nazionale Consumatori

“Affidarsi a venditori autorizzati, controllare le etichette e diffidare dai prodotti con costi troppo convenienti, difficilmente si tratta di originali”. Sono questi in sintesi i consigli anti-contraffazione di Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Nei giorni scorsi -racconta l’avvocato Dona (segui @massidona su Twitter)- agli sportelli della nostra associazione sono arrivate diverse segnalazioni da parte di consumatori che hanno acquistato su un sito Internet non accreditato piumini di una nota marca, pagandoli ad un prezzo molto inferiore rispetto al negozio, per poi scoprire, una volta che il capo è arrivato a casa che si trattava di un prodotto contraffatto. In questi casi, è bene sapere che l’acquisto non consapevole di un prodotto contraffatto equivale ad acquistare un prodotto non conforme: il risarcimento, dunque, non può essere né la riparazione, né la riduzione del prezzo, bensì l’annullamento del contratto con la restituzione delle somme pagate”.
“Per evitare fregature inoltre -consiglia Massimiliano Dona- è molto utile leggere l’etichetta che, ricordiamo, deve avere indicazioni chiare delle tappe percorse dal prodotto nelle varie fasi produttive. In particolare, un’etichetta di composizione fibrosa deve riportare: la ragione sociale o il marchio registrato dell’azienda; il nome per esteso delle fibre tessili che compongono il prodotto stesso; deve essere scritta in lingua italiana e deve specificare la percentuale di tutte le fibre presenti, fatte salve le tolleranze e i criteri d’uso della dicitura ‘altre fibre’; può riportare il termine ‘altre fibre’ fino ad un massimo del 10% del peso totale del prodotto”.