L’indagine è partita da un finto timbro del comune di Aprilia, che ha portato a scoprire un giro di false idoneità di alloggio
Un finto timbro del Comune di Aprilia ha fatto scoprire un giro di false dichiarazioni “sostitutive di atto notorio” utilizzate da stranieri per regolarizzare la loro posizione. Pratiche false per le idoneità di alloggio, il primo passo per consentire agli stranieri di lavorare, sostenere l’esame di italiano e ottenere il permesso di soggiorno. Ne dà notizia stamattina il Messaggero di Latina. Sull’episodio indaga il personale del commissariato di polizia di Anzio, interessato perché a presentare la domanda con timbro falso era statao proprio un cittadino di Anzio. In realtà ignaro del fatto, perché da quanto emerso l’originale dichiarazione era stata fotocopiata, sbianchettata e riempita con altri dati. Poi erano state applicate un’altra marca da bollo e apposto il falso timbro. Ad Aprilia se ne sono accorti perché si tratta di un sigillo che in Comune non viene usato. La polizia ha svolto perquisizioni negli alloggi di due dipendenti del Comune di Anzio, un uomo e una donna, indagati per falso in atto pubblico. Trovate numerose fotocopie che dovevano, evidentemente, essere “sistemate”. Si cerca di capire, adesso, se gli stranieri pagassero o meno.