Promette battaglia un cittadino di Anzio, Luciano Dell’Aglio, che in una lettera al responsabile dell’ufficio Tributi Luigi D’Aprano, comunica di non avere nessuna intenzione di pagare l’acconto Tasi fino a quando il Comune non gli spedirà l’avviso a casa. Il 16 ottobre era infatti in scadenza l’acconto della tassa sui servizi indivisibili e Luciano Dell’Aglio, così si chiama il contribuente, sssendo registrato al cassetto tributario era certo che avrebbe trovato l’avviso dell’acconto Tasi precompilato, come accade per la Tari. “Mi sono premurato di controllare costantemente – racconta – ma passando i giorni e non trovandola, ho deciso di chiamare telefonicamente l’Ufficio Tributi ai primi di Ottobre, i quali non sono stati in grado di darmi una risposta esauriente, anzi mi sono sentito consigliare di far da me con l’uso di un simulatore. Non convinto, ho continuato a controllare il Cassetto Tributario fino all’11 ottobre, quando ho deciso, tramite il cassetto tributario stesso, di usare l’opzione di “inviare un messaggio nel caso di Problemi Tributari”, cosa che immediatamente ho fatto e la cui ricezione mi è stata confermata via e-mail con l’assegnazione alla richiesta di un numero di Ticket. Ma come è ormai “buona abitudine sia dell’Ufficio che del suo Responsabile, da cui attendo ancora una risposta ad un mio messaggio datato 7 gennaio 2014, ad oggi nessuna risposta mi è pervenuta”. Il cittadino ha dunque scritto al responsabile dell’ufficio Tributi. “Signor Luigi D’Aprano – si legge nella lettera – che lei non si sarebbe sognato neppure di rispondermi, è cosa ormai arcinota. Perciò ci avrei messo la mano sul fuoco che non gli sarebbe passato manco per l’anticamera del cervello di farlo, dal momento che mentalmente l’educazione l’ha sempre lasciata dietro l’uscio della porta. Quello che invece mi fa specie è che coloro i quali, e per anzianità e per posizione, dovrebbero dare l’esempio, ma hanno scelto la strada di non abbassarsi a rispondere ad un cittadino/contribuente e far finta di nulla. Bene, siccome nei miei 73 anni di vita ho sempre ricordato in ogni secondo della mia esistenza l’educazione e i sani principi, impartitimi da mio padre, con molta educazione e pazienza ho voluto aspettare finora nell’attesa di ricevere almeno un cenno di risposta, che mio malgrado devo registrare che avete scelto di non degnarvi di fare. Inoltre per essere coerente con i miei principi, laddove vi doveste ricredere e decideste di inviarmi come richiesto l’avviso precompilato dell’acconto Tasi, in qualunque momento questo dovesse arrivare, non mi sottrarrò a pagare la mia “normale quota” senza altri addebiti. A questo punto, secondo il mio corretto punto di vista, non può assolutamente esistere che un contribuente, che poi è il debitore, si “autoaddebiti” il tributo, che già paga, se paga, molto malvolentieri, trattandolo come già anticamente avveniva da perfetto “gabelliere”! Ma ancora peggio, se visto nell’ottica di migliaia e migliaia di “poveri cristi” con nessuna idea delle attuali tecnologie e men che meno dei vostri calcoli “rompicapo”, questa vostra “insana decisione” di non inviare gli avvisi ai contribuenti già precompilati, come è successo fino al2012, hacostretto varie migliaia di volenterosi contribuenti di cadere nelle “grinfie di falchetti” sempre pronti a sfruttare a loro cospicuo vantaggio la non conoscenza di povera gente!! Ed infatti finora sono stati costretti ad affollare i vari Caf, Commercialisti e “Inventori della compilazione”, sborsando dai 5 ai 15 euro, che avrebbero potuto di questi tempi spendere per un pranzo oppure fare una piccola spesa all’Eurospin! A questo punto, proprio per fare un piccolo “atto di giustizia” nei confronti di migliaia di miei concittadini, ho deciso sotto la mia personale responsabilità di avvertire lei, il sindaco e tutta la dirigenza, che se entro oggi pomeriggio e in tempo utile per pagare l’F24 online dal mio conto postale, non effettuerò il relativo Pagamento fino al giorno in cui riceverò l’avviso precompilato parte vostra, anche a mezzo email. Infine, soprattutto lei, dottor D’Aprano, non si illuda che il mio non pagamento vada a rimpinguare il vostro Fondo per la sua Incentivazione e quella dei suoi impiegati per il recupero di pagamenti, che ancora fittiziamente chiamate ICI per non dare nell’occhio. Frattanto, come avevo chiaramente preavvertito nella mia precedente email, con nessun rimpianto e nessuna remora, mi accingo ad inviare questa mail agli organi di stampa e copiarla su tutti i gruppi di Anzio, presenti su Facebook, già stasera stessa. La mia soddisfazione sarà quella di aver dato voce alle migliaia di povera gente che avrà sì fatto guadagnare qualche “furbetto” occasionale per avere un aiuto nella compilazione, ma sono certo che in cuor loro nessuno vi benedirà di certo. Ed in particolare al “genio” dei tributi, che con tutti i nostri soldi spesi per lo più inutilmente, avrebbe potuto evitare ed evitarvi questa “porcata” che sicuramente la gente se ne ricorderà al momento opportuno. Spero e mi auguro che questo vi possa servire da “promemoria” per il futuro”.