L’uomo, secondo la Procura di Roma, avrebbe infastidito almeno 40 allieve
Un professore, attualmente non più in servizio, che nei mesi scorsi era stato denunciato da diverse studentesse di alcuni istituti romani e di una scuola di Anzio, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di molestie sessuali in classe. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, G.D.M. le sue iniziali, da tre anni a questa parte, avrebbe costretto a subire avances almeno 40 studentesse. Non solo. Durante le sue lezioni, quotidianamente aveva atteggiamenti e un linguaggio decisamente inopportuno con le giovanissime alunne. Il professore, che insegnava storia e italiano, avrebbe iniziato ad avere atteggiamenti equivoci da sette anni a questa parte e, dopo indagini, verifiche e segnalazioni da parte delle autorità scolastiche, la Procura di Roma avrebbe accumulato materiale sufficente per chiedere e ottenere che il professore fosse sottoposto a processo.
Secondo la denuncia delle alunne l’uomo si proponeva con un fare scherzoso e provocatorio, un modo per riuscire ad entrare in confidenza con le ragazze in particolare e magari carpire la fiducia delle studentesse e qualche confidenza. Dal fare amichevole, purtroppo, si passava fin troppo in fretta ad una situazione di imbarazzo costante. Di giorno in giorno, le attenzioni dell’insegnante diventavano un incubo per le ragazzine. Studentesse che venivano costantemente umiliate dalle frasi sempre più volgari proferite dall’imputato. Le allusioni a sfondo sessuale e i doppi sensi erano all’ordine del giorno, così, nelle classi dove il docente insegnava, si era creato un clima definito dalla Procura «umiliante e di disagio». Quel rapporto confidenziale creato dal professore nel tempo diventava invadente e sconcio, visto che l’uomo, secondo la Procura, non si sarebbe fatto scrupoli a domandare alle alunne, durante l’orario scolastico e davanti ai compagni, se la notte precedente avessero consumato rapporti sessuali o avessero trascorso la serata in compagnia di qualcuno. L’imputato avrebbe preteso i dettagli delle avventure sentimentali delle ragazzine e avrebbe elargito senza problemi consigli sessuali. Ma i «consigli» alle alunne non erano la sua unica occupazione. Tra i banchi di almeno tre istituti scolastici, i tentativi di palpeggiamento erano all’ordine del giorno e ogni frase delle studentesse, ogni loro movimento, veniva colto dal professore per avances e frasi volgari: «Resta così che in questa posizione mi piaci» avrebbe detto il docente a una ragazza che si era chinata per raccogliere una penna. Spesso poi la lavagna veniva utilizzata dal docente per rendere più chiari i concetti, disegnando specifici schemi e diverse posizioni sessuali. Il clima, nelle classi dove insegnava l’imputato, era diventato insostenibile, così alcune delle minori hanno deciso di reagire denunciando la situazione al Preside che, infine, ha allertato la Procura. Il sostituto procuratore Vittoria Bonfanti ha aperto un fascicolo e indagando ha scoperto che il docente si sarebbe comportato in modo molesto anche in altre scuole dove aveva insegnato, tra cui l’alberghiero di Anzio. Le denunce nel frattempo continuavano ad arrivare ed in Procura al momento del rinvio a giudizio sono stati segnalati 40 casi.