Non è rosea come dicono dal Comune la situazione relativa al servizio mense e alla qualità del cibo. Ne sono convinti alcuni genitori dell’istituto comprensivo Anzio 1, che a pochi giorni dalle dichiarazioni dell’assessore alla Pubblica Istruzione Laura Nolfi sulle “importanti novità nei menù della mensa scolastica”, esprimono una serie di perplessità. “Quanto dichiarato dall’assessore Laura Nolfi delinea una situazione rosea per i prossimi tre anni, a dispetto della realtà che bambini e famiglie vivono tutti i giorni. Sono molteplici gli aspetti omessi – dicono Tiziana Mancino e Silvio Rinaldi – che però meritano di essere segnalati per fornire un’informazione completa e corretta, partendo dal presupposto che compito di questa Amministrazione e dell’Assessorato alla Scuola è anche quello di tutelare i bambini che usufruiscono del servizio di refezione scolastica. Iniziamo col dire che, purtroppo, la compartecipazione al pagamento del singolo pasto anche quest’anno è aumentata, del 25%, passando da 2,04 euro a 2,54 euro. Qualcuno, anni fa, disse che il principio cardine di tutto il servizio doveva rimanere l’offerta a prezzi più che competitivi, oggi noi aggiungiamo che occorre anche venire incontro alle famiglie in questi tempi di crisi”. Altro aspetto è quello della qualità dei pasti. “L’assessore precisa che il nuovo servizio prevede importanti migliorie come la rimodulazione dei menù, l’alta qualità (alimenti biologici) e la provenienza (km zero) delle materie prime, con l’introduzione di alimenti come pesce ed altri più graditi ai bambini come, ad esempio, la pizza. E a conclusione aggiunge che annuncia il massimo impegno suo e della Commissione per la scrupolosa verifica della qualità del servizio svolto. La situazione reale è che, ad oggi, i menù (scolastici, religiosi e per chi soffre di intolleranze e allergie) non corrispondono alle promesse dell’amministrazione. Ben vengano gli alimenti biologici e quelli a km zero ma è bene chiarire che, secondo l’art. 41 del Capitolato speciale d’appalto, là dove gli alimenti a km zero non fossero disponibili si potranno utilizzare prodotti congelati, come già avverrà per il mese di ottobre. Non vogliamo chiudere gli occhi di fronte all’impegno volto al miglioramento del servizio, ma allo stesso modo vorremmo meno strumentalizzazione e più rispetto dei regolamenti, ad esempio, sarebbe opportuno rispettare il “Regolamento per l’erogazione del servizio” che all’articolo 4, comma 1, recita che le date di apertura e chiusura delle mense sono stabilite dall’amministrazione Comunale, tenendo conto delle esigenze dell’utenza. Eppure ad Anzio, l’amministrazione anche per quest’anno ha deciso di iniziare il servizio di refezione il primo ottobre e terminarlo il 31 maggio, nonostante le scuole siano iniziate a metà settembre e chiuderanno a metà giugno, con tutto quanto ne consegue in termini di disagi per le famiglie – Chiediamo all’amministrazione – concludono – di essere lungimirante e pensare ai bambini di oggi come agli adulti di domani. Siamo il Paese della dieta mediterranea e di Expo 2015, evento che punta a parlare di alimentazione sana e corretta quale leva di miglioramento socio-economico. Non facciamo solo teoria; mettiamo in pratica a partire dalla scuola quei principi che Governo e Ministeri cercano di diffondere attraverso campagne di informazione e forti investimenti pubblici. Concretamente, invitiamo l’amministrazione a collaborare con i genitori, alla ricerca della migliore soluzione per i nostri bambini”.