La nuova legge comporterà risparmi per 5 milioni di euro all’anno a regime e prevede un contributo di solidarietà per i prossimi tre anni e il vitalizio scatterà a 65 anni e non più a 50

“Il Consiglio regionale ha approvato un’altra importante legge. Dopo l’abolizione dei vitalizi fatta nel 2013 per gli attuali consiglieri, abbiamo tagliato anche i vitalizi del passato” – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, sul nuovo provvedimento adottato dalla Regione che comporterà a regime risparmi per 5 milioni di euro all’anno. Ecco cosa cambia: Il vitalizio a 65 anni e non più a 50. Dal 1° gennaio 2015 chi ha meno di 50 anni e non ha maturato ancora il vitalizio lo prenderà a 65 anni e non più a 50 come previsto dalla vecchia legge. Ci sarà anche la possibilità di ottenerlo dai 60 anni, ma con il 5% in meno per ogni anno in anticipo.Contributo di solidarietà per i prossimi tre anni. È stato introdotto in modo progressivo secondo questo schema: fino a 1.500 euro lordi sarà pari all’8%, da 1.501 a 3.500 al 10%, da 3.501 a 6.000 al 13% e oltre i 6.000 al 17% per chi riceve un solo vitalizio. C’è anche la possibilità di rinnovarlo alla scadenza per chi percepisce il vitalizio o per i congiunti che ricevono la reversibilità, 272 persone. Per chi cumula più vitalizi. Nel caso di chi cumula più vitalizi, di altre regioni, del Parlamento europeo, Camera o Senato, il contributo di solidarietà sale del 40% sull’imposta: l’11,2% fino a 1.500 lordi, il 14% per la seconda fascia, il 18,2% per la terza e il 23,8% per la quarta. Tra le altre cose è stato anche bloccato l’adeguamento Istat per i prossimi tre anni. Chi ha un doppio vitalizio potrà anche chiedere alla Regione, entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge, la restituzione dei contributi versati, rinunciando di fatto al vitalizio regionale. “L’approvazione del provvedimento che taglia i vitalizi per gli ex consiglieri regionali rappresenta un altro passo di questa amministrazione volta a restituire credibilita’ all’Istituzione regionale.- Commenta Gino De Paolis, capogruppo Sel Regione Lazio – Dopo l’eliminazione del vitalizio per i consiglieri attuali e futuri, approvata come uno dei primi atti della giunta Zingaretti, ora si è intervenuti anche per il passato, per correggere quello che sapeva di privilegio, specie in un momento di crisi come quello che vive il paese. Certo, il Lazio ha fatto un passo importante, ma una norma nazionale sarebbe auspicabile per regolamentare questa questione in modo coerente in tutto il territorio. Nel nostro territorio intanto si è voltata pagina con atti concreti.” (cla.pel.)