Non si ha traccia di interventi di miglioria nella struttura locale, ridotti i servizi a livello provinciale
L’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno è uno dei pochi tra quelli sotto la competenza della Asl dei Castelli, a rimanere con i posti letti invariati. Nessun taglio quindi (considerando che in partenza si tratta di una disponibilità di spazi di gran lunga sottodimensionata rispetto al numero dei cittadini residenti) nel nuovo atto aziendale della Asl, votato sabato dai sindaci del comprensorio larga maggioranza. Novantasei, invece, i posti letto tagliati ai Castelli Romani e litorale nel distretto Asl RmH, l’ospedale Spolverini di Ariccia perde il reparto di fisiatria, Marino Laziale acquista la nuova e imponente veste di polo oncologico e Frascati verrà potenziato così come Genzano che si attesta come “polo rosa” per le nascite. A votare a favore del nuovo assetto sanitario, studiato dal direttore sanitario Fabrizio D’Alba tutti i sindaci presenti (compreso quello di Nettuno, Alessio Chiavetta) tranne il primo cittadino di Ariccia Emilio Cianfanelli. Al voto non erano presenti i sindaci di Nemi, di Pomezia e di Anzio. Previsti, dal documento, tagli e spostamenti: le unità operative complesse quali la diagnostica, l’oncologia, gastroenterologia e altre passano da 105 a 84 mentre un drastico calo di 185 unità, lo registrano le unità operative semplici e quindi tutto ciò che è senologia, prestazioni diagnostiche e terapeutiche che passano da 294 a 112 unità. Un taglio drastico, che è stato presentato come una necessaria riorganizzazione, resta da vedere se i servizi sanitari offerti, già al limite della decenza (le liste di attesa sono lunghissime, in molti casi andare da un privato è l’unico modo per avere diagnosi tempestive) peggioreranno ancora e in che termini. L’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno non perde posti letto, ne restano 177 ma nulla emerge sui servizi previsti. Non si ha traccia di possibili interventi nel laboratorio analisi (che durante la visita del Ministro Lorenzin venne definito da chiusura immediata) e non si ha notizia della “lista delle emergenze” che la stessa Lorenzin chiede al direttore D’Alba relativa all’ospedale locale facendo intuire la possibilità di interventi di miglioramento a fronte delle carenze che aveva potuto constare con i suoi occhi.