Giochi e Scommesse: l’84% dei giocatori abituali sono poveri

Contribuenti.it: l’84% dei giocatori abituali sono poveri. L’associazione lancia con uno studio l’allarme minori

“Il 55% dei giocatori è nullatenente mentre un ulteriore 29% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10mila euro all’anno. In pratica l’84% dei giocatori sono poveri con la social card”. A rivelarlo è la nuova indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “iKrls – Antonella Di Benedetto” per Contribuenti.it, l’Associazione contribuenti italiani, presentata nell’ultimo meeting per gli associati lo scorso week end a Aosta. “L’Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media quasi 2.430 euro a persona – spiega una nota che presenta lo studio -. I giocatori in Italia sono 33,2 milioni, di cui 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale – secondo le stime dello studio citato – per cui il giro di affari alla fine del 2014 potrebbe superare i 115 miliardi”.

Focus poi dedicato ai minori: “il coinvolgimento di giocatori di età inferiore ai diciotto anni ha subito secondo le stime relative al 2014 un forte incremento pari al 12,1%, e in soli tre anni sono passati da 860 mila unità a 4,8 milioni: a questa fascia è attribuibile il 37% di tutte le giocate”. Guardando alla distribuzione geografica i giocatori più incalliti sono quelli residenti in Molise con il 57%, segue la Campania con il 51,6%, dalla Sicilia 50,7% e dalla Valle d’Aosta con il 49,4%. All’ultimo posto troviamo quelli del Trentino Alto Adige con il 31,9% e della Sardegna con il 30,6%.

“L’Associazione contribuenti italiani – conclude la nota – propone che vengano introdotte serie misure per combattere il gioco d’azzardo, l’evasione fiscale ed il riciclaggio come quella di vietare il gioco in tutti i luoghi pubblici e applicare il redditometro a tutti i giocatori, previa identificazione degli stessi tramite la tessera sanitaria, al fine di evitare non solo l’approccio dei minorenni al gioco d’azzardo, quanto il diffondersi del riciclaggio, l’usura e l’evasione fiscale”. Un’ulteriore proposta avanzata da Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione contribuenti italiani per combattere l’evasione fiscale e rilanciare l’economia del paese è applicare sulle vincite derivanti dal gioco d’azzardo un’imposta unica sostitutiva (Iug) pari al 50% o quantomeno di tassarle in dichiarazione dei redditi con l’aliquota ordinaria come avviene per i redditi da lavoro dipendente.

 

 

fonte ag.” il velino”