Nella settimana che doveva essere della contestazione, il dialogo e il maltempo hanno la meglio. L’assessore Laura Nolfi, ad Anzio, ha preferito partecipare alla riunione indetta dai genitori sul caso mense e si è arrivati a un primo compromesso. Chiaro che non basta e che l’attenzione su cosa fa la ditta appaltatrice – in particolare nel rispetto di quanto le ha fatto vincere la gara – dovrà essere massimo. Magari ridisegnando, una volta per tutte, la commissione mense attraverso un nuovo regolamento. Perché no spiegando – e l’azienda deve fare una campagna informativa da capitolato – che a scuola si fa anche educazione alimentare e che una contestazione si fa seguendo particolari procedure. Perché cambiare un menu va bene, ma è sull’intera vicenda che occorre vigilare. Senza pensare a strumentalizzazioni a prescindere, anzi avendo sempre bene in mente che parliamo dei pasti di 3.500 bambini.
A Nettuno il maltempo frena la protesta sul “parcheggione”, rinviata di una settimana, ma intanto i pendolari – potenziali fruitori dell’area di piazzale Berlinguer il giorno che sarà riaperto (quando?) hanno vissuto una settimana terribile. Tra i problemi c’è quello del ponte pericolante che rappresenta – a suo modo – un simbolo. Da quanti anni si parla di “trincerone” ferroviario? Chi scrive qui non era ancora nato. Intanto crolla quello che c’è, mentre si fantastica su nuovi progetti.
E’ stato un vero “terremoto”, invece, quello che ieri ha scosso l’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno sul sospetto caso di ebola. L’azienda sanitaria si è affrettata a smentire la notizia aprendo un’indagine per fuga di notizie. La preoccupazione più grande, a quanto pare. Trovare un capro espiatorio, come sempre accade quando le notizie sono sgradite. Tutti gli altri giornali hanno riportato solo la notizia del “falso caso sospetto”. Nessuno ha detto che i parenti dei familiari che erano in pronto soccorso sono stati messi in allarme e che sono state adottate alcune delle misure di prevenzione previste dai protocolli.
Un cenno a “Mafia Capitale”. Da ciò che emerge dagli atti personaggi di Anzio e Nettuno non sono coinvolti in affari illeciti. Sappiamo, però, che i faldoni sono pieni di intercettazioni al vaglio ancora dei magistrati. E sappiamo delle visite, frequenti, di Luca Gramazio e Tommaso Luzzi del centro destra o di Eugenio Patanè del Pd. Tra i loro riferimenti locali c’è più di qualcuno agitato. Chissà perché.