Giro di vite sulle false partite Iva. Dal 1° gennaio, infatti, scatteranno i controlli sul rispetto delle condizioni imposte dalla passata Riforma Fornero.
Detta norma ha introdotto una presunzione in forza della quale, a meno che il committente non fornisca prova contraria, le prestazioni rese dai lavoratori autonomi titolari di partita Iva saranno considerate derivanti da un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, che, in assenza del “progetto”, a sua volta subirà la conversione in un rapporto di lavoro subordinato.
La presunzione scatterà nel caso in cui ricorrano almeno due delle seguenti condizioni:
– per 2 anni consecutivi la durata complessiva della collaborazione con il medesimo committente sia superiore ad 8 mesi;
– nell’arco di 2 anni solari consecutivi il corrispettivo ricevuto per le prestazioni rese in favore del committente sia maggiore dell’80% di quelli complessivamente percepiti annualmente dal collaboratore;
– il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso la sede del committente.
Tuttavia, affinché la presunzione risulti configurata, è necessario che si realizzino almeno due delle tre condizioni suddette.
Dott. Valerio Pollastrini
Consulente del Lavoro
Anzio – Via di Villa Claudia, n.156/a
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