Chiudono altri ambulatori per i tagli al personale, mentre in Regione la Polverini spreca il denaro pubblico con assunzioni da 200 mila euro l’anno.
di Claudio Pelagallo*
Il piano di rientro dal debito della Regione Lazio targata Polverini continua dare i suoi frutti avvelenati. Infattti dopo la chiusura, per mancanza di personale, degli ambulatori di cardiologia, del reparto otorino, chiudono anche gli ambulatori di ginecologia. Chiusi gli ambulatori di diagnosi neonatale, cardiotocografia, isteroscopia, colposcopia, ecografia ostetrica e morfologica, urodinamica. Da giorni infatti il cup non riceve più prenotazioni per questi esami ad Anzio. Così le gestanti sono costrette a recarsi presso altre strutture pubblice, a decine di chilometri di distanza, in giro per tutta la regione. Il problema è relativo al personale medico, infatti, recentemente un medico è andato in pensione e una dottoressa in maternità, e il personale rimasto non riesche, anche con turni massacranti, a coprire le esigenze del servizio. Il blocco delle assunzioni operato dal governo e poi il piano sanitario della regione sta mettendo in seria crisi tutto il sistema ospedaliero del Lazio. Purtoppo per l’Ospedale Riuniti i problemi non finiscono quì, molti medici e infermieri sono assunti con contratti a termine, ad esempio: il 2 dicembre scadrà quello del medico pediatra che permette la turnazione in pediatria e il 31 dicembre termina il contratto per 5 dei 7 ginecologi del reparto. Se questi contratti non saranno rinnovati in tempo sarà emergenza piena. Ma il personale è preoccupato anche per il funzionamneto a mezzo tempo del Centro Trasfusionale dell’ospedale, dopo la decisione di ridimensinamento del centro, decisa questa estate dalla direzione generale della ASL RMh. “Il centro trasfusione lavora fino alle ore 14 – spiega preoccupata un’infermiera in servizio presso il Riuniti- in un ospedale con una sala operatoria in continua attività e con reparti di chirurgia e ostetricia, capita spesso di avere l’urgenza di sacche di sangue, se questo accade di pomeriggio o di notte, dobbiamo inviare una macchina a prelevare le sacche presso l’ospedale di Velletri, a 40 chilometri di distanza da Anzio, tra l’andata e il ritorno e i tempi tecnici necessari per le analisi della compatibilità delle provette, non passano meno di due ore, con il rischio di arrivare troppo tardi“. Una situazione, quella dell’ Ospedale riuniti di Anzio e Nettuno, che peggiora di giorno in giorno con ambulatori chiusi, prenotazioni bloccate per molti esami e liste e di attesa dai tre mesi a i due anni. Con il ricorso a personale medico e paramedico precario e i continui blocchi nella corresponsione dei buoni pasto.
Ma in regione continuano gli sprechi della Polverini
Tagli lineari per tutte le Asl, agli ospedali e i servizi alla persona, la mancata stabilizzazione dei 91 operatori del 118, che nei giorni scorsi sono stati fatti caricare dalla polizia mentre manifestavano davanti a Montecitorio. Questa la situazione determinata dal grosso debito accumulato dalla regione Lazio. Ma nella politica adottata dal centrodestra nazionale e regionale si usano sempre due pesi e due misure, risparmi e tagli sui servizi primari destinati alla popolazione, mentre non si lesinano incarichi e prebende da centinaia di migliaia di euro per figliocci e portaborse. Conti in rosso, ma si sa che per amici e conoscenti un posticino si trova sempre. A tal proposito la giunta regionale ha appena approvato una delibera per assunzioni che riguardano, tra l’altro: Gabriella Peluso, componente della segreteria regionale campana Ugl (il sindacato della Polverini), per lei un contratto di collaborazione con una retribuzione annua pari a 122.298,67 euro; Salvatore Ronghi, ex sindacalista Ugl con delega al mezzogiorno, ora segretario generale della Regione Lazio con uno stipendio netto di 211.068,00 euro, a cui vanno aggiunti tutti gli oneri riflessi, contributi ecc. a carico della regione; A Pietro Zoroddu, ex coordinatore federale dell’Ugl, come di Capo dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente Polverini con uno stipendio di 211.068,87 euro. Siccome però la macchina della propaganda non ha un benchè minimo senso della vergogna, sul sito renatapolverini.it si legge, in un comunicato dello scorso 24 ottobre: “Continua la lotta agli sprechi. Prosegue l’azione della Giunta Polverini per rendere più efficiente la macchina amministrativa, volta in particolare al contenimento dei costi e alla lotta agli sprechi“. Alla luce di questi fatti bene hanno fatto quelli di Sinistra Ecologia Libertà di Roma a rinominarla Renata (Zero), zero in efficienza e zero in condotta etica.
* Direttore