Tagli ai Patronati, la furia di Renzi colpisce solo i più deboli

Il taglio di fondi pubblici ai Patronati. Nicchi Sel: La furia di Renzi colpisce solo i più deboli

La campagna di Matteo Renzi contro sindacati e organi di rappresentanza delle categorie, continua incessante, l’ultima è il taglio al Fondo di sostegno per i patronati. Nella legge di stabilità 2015, gli stanziamenti per questi uffici sparsi in tutta Italia e anche all’estero, emanazione diretta delle sigle sindacali e delle associazioni di imprenditori, agricoltori e artigiani, vengono ridotti di 150 milioni di euro su un totale di 430. Un taglio del 34,5% che colpisce sportelli in cui è possibile sbrigare gratuitamente pratiche di lavoro, pensioni e rinnovi dei permessi di soggiorno, e che per i sindacati sono anche avamposti per convogliare nuove tessere e nuovi iscritti

“Il taglio di 150 milioni ai patronati significa lasciare sole milioni di persone, che resteranno senza assistenza gratuita per le pratiche relative a lavoro, pensione, legalità e maternità.- spiega in una nota  l’on. Marisa Nicchi depuatat di Sel-  La furia cieca di Renzi contro i sindacati non colpisce soltanto i patronati, ma soprattutto le fasce dei cittadini più deboli, quelli più svantaggiati e più vulnerabili, quelli che non hanno la possibilità di pagarsi un commercialista o un avvocato per far valere i loro diritti. Abbiamo presentato in Parlamento un emendamento per controbattere il taglio al fondo di sostegno ai patronati previsto dalla legge di stabilità. E’ un emendamento che ripristina il fondo che il Governo ha tagliato e che ci auguriamo possa trovare riscontri positivi in Parlamento per evitare la fine di prestazioni di servizi gratuiti di importanza vitale per milioni di italiani e il rischio che il 35% dell’organico dei patronati possa perdere il lavoro”. Anche perché il taglio di 150 milioni è un danno economico per lo Stato che dovrà spendere tre volte di più per garantire i servizi che oggi fanno i patronati”.