Ardea, vicenda Spe: Corte d’Appello conferma sentenza Tribunale

I soldi che vennero pignorati da Spe al Comune di Ardea devono tornare nella disponibilità dell’amministrazione. Lo ha ribadito la Corte d’Appello che ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Roma. La questione è quella legata al servizio di raccolta della nettezza urbana della città. La Spe – vecchia società appaltatrice del Comune – contestò nel 2006 all’ente una revisione dei prezzi e una maggiorazione dei canoni concordati per i servizi di igiene urbana dal 2000 al 2006. Nel 2006 il Tribunale di Velletri concesse una esecutività provvisoria del decreto ingiuntivo presentato dalla Spe: il Comune di Ardea fu obbligato, dopo un pignoramento, a pagare 8.600.666,28 euro oltre gli interessi. Nel 2008 all’amministrazione viene notificato il pignoramento di circa 10 milioni di euro. Il Comune si è opposto sollevando diverse eccezioni chiedendo che l’atto fosse dichiarato improcedibile, nullo, inefficace e illegittimo. Il Tribunale di Roma il 7 giugno 2010 ha dichiarato nullo il pignoramento, e ha condannato la Spe a restituire la somma pignorata. Questa sentenza è stata impugnata dalla Spe che però è stata confermata nel giudizio di secondo grado dalla Corte d’Appello di Roma lo scorso 17 dicembre. “Tutto ciò è una beffa all’italiana – ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori – La giustizia ci ha dato ragione e quei soldi devono, correttamente, tornare nelle casse del Comune. Grazie a quel pignoramento – che anche la Corte d’Appello dice essere stato nullo e illegittimo – le casse pubbliche furono messe in ginocchio. La Spe però è una società che non esiste più. Nonostante questo continueremo la causa contro Gerit (o Equitalia) che aveva incassato parte di questa somma – circa 2 milioni e mezzo di euro – Dunque, per ora, questa sembra una perfetta vittoria di Pirro. Ci siamo opposti in tutti i modi e ci siamo dati da fare per far valere le nostre ragioni. Continueremo al fine di riportare all’interno del bilancio comunale quelle risorse oggi mancanti”.