di Claudio Pelagallo
Si è riunita ieri al villaggio della Legalità di Borgo Sabotino la Commissione regionale per la lotta alla criminalità. Un atto altamente simbolico e di solidarietà rivolto a Libera, l’associazione contro le mafie fondata da Don Ciotti, dopo l’attentato al suo villaggio. Un campeggio sequestrato per abusivismo edilizio e recentemente affidato all’associazione “Libera” che ne ha fatto un luogo di ritrovo per l’impegno sociale. Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre, durante il raid notturno alla struttura andarono distrutti: computer, impianti elettrici, amplificazioni, suppellettili, con le vetrate distrutte a picconate e danni complessivi per migliaia di euro. Una seduta straordinaria in un luogo chiave per la lotta all’inquinamento criminale della provincia di Latina, quella svoltasi a Borgo Sabotino dalla commissione Sicurezza e integrazione sociale, lotta alla criminalità, presieduta da Filiberto Zaratti (Sel). “Cosa possono fare nell’immediato le istituzioni? – si è chiesto Zaratti -. Certamente invitiamo i Comuni a costituirsi sempre parte civile in procedimenti contro le mafie e chiediamo che a livello centrale non si azzerino o si riducano gli stanziamenti per il corretto
funzionamento delle forze dell’ordine e di strutture di primaria importanza come la Dia». Il consigliere Claudio Moscardelli (Pd) ha elogiato “la battaglia che Libera sta portando coraggiosamente avanti nella provincia di Latina– e si è detto preoccupato –delle grosse difficoltà che vivono le forze dell’ordine sul territorio: mi parlano di una sola volante notturna, di scarsi fondi per pagare la benzina o gli straordinari agli agenti”. Alla seduta della commissione Sicurezza, hanno preso parte anche i consiglieri: Giuseppe Parroncini (Pd), Ivano Peduzzi (FdS), Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino Pannella), il Sindaco di Latina Giorgi e il presidente del Consiglio comunale, l’assessore alla Cultura del Comune di Nettuno, rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Agesci, Azione Cattolica, associazioni culturali e sociali di Nettuno. Padroni di casa, Antonio e Antimo Turri, padre e figlio, rispettivamente referente regionale di Libera Lazio e responsabile del coordinamento di Libera Latina. “Non vogliamo solo pacche sulla spalle -ha detto Turri- è tempo di un attivo coinvolgimento delle istituzioni, a partire dalla celere riattivazione delle attività del nostro Villaggio della Legalità, compromesse dalle ripetute e indegne minacce subite”. A questo proposito, il Presidente Zaratti ha annunciato, a nome della commissione, di aver chiesto al presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, uno stanziamento straordinario per fare fronte ai danneggiamenti alla struttura. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi: “Libera deve restare a Latina e anzi deve attirare qui a Borgo Sabotino le forze migliori dell’antimafia”. Il presidente
Zaratti, che in mattinata ha incontrato prefetto e questore di Latina, nonché i vertici della Guardia di finanza, ha commentato così i lavori: “Assistiamo a un salto di qualità della malavita sul nostro territorio, dall’infiltrazione al radicamento. Il confronto con le istituzioni e con le associazioni è per noi fondamentale per meglio formulare proposte concrete per arginare l’illegalità nella nostra regione. È importante capire chi abbiamo di fronte, che tipo di nemico dobbiamo fronteggiare; ed è chiaro che il malavitoso che oggi agisce nel basso Lazio è un boss in doppiopetto, diverso dagli archetipi del passato, che cerca di fare affari attraverso operazioni apparentemente legali“.