Sel: “Nuovo porto inattuabile, si pensi a un progetto con tempi e costi minori”

Quindici anni di chiacchiere, promesse e debiti accumulati. Anche il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Anzio è critico in relazione al progetto del nuovo porto e a quanto sta accadendo nelle ultime settimane, tra consigli comunali disertati dalla maggioranza, braccio di ferro con gli ormeggiatori, conferenze pubbliche indette dalla Capo d’Anzio. “L’accordo tra ormeggiatori e Capo d’Anzio spa, che sbloccherebbe la situazione per l’avvio dei lavori per il nuovo porto (come se trovare i 163 milioni di euro necessari per la realizzazione dell’opera poi, fosse automatico), sembra essere l’unico argomento di interesse nella politica anziate. Intanto, però, è sotto gli occhi di tutta la cittadinanza il degrado in cui i nostri territori sono lasciati morire: strade devastate da buche a fronte di una rete di drenaggio probabilmente deficitaria, viabilità congestionata a causa della totale assenza di politiche per la mobilità, periferie utilizzate come discariche a cielo aperto e un sistema di raccolta differenziata che non riesce a decollare a causa dell’incompetenza nella gestione, aree verdi che stanno scomparendo e parchi abbandonati a se stessi, spazi culturali sempre più colpiti dalle politiche economiche inconcludenti e sull’orlo della scomparsa, “spiagge sporche e inquinate, decadenti ,con impressionanti scarichi di acque di vario genere sulla battigia, che dopo copiose piogge danno luogo a stagni putridi e maleodoranti” come si legge ad esempio in una lettera aperta scritta dai cittadini di Anzio. Sono ormai quindici anni che le varie amministrazioni di destra sbandierano il loro progetto del nuovo porto, ma questo ha portato una sola cosa finora: debiti per circa un milione e mezzo di euro ricaduti sui cittadini che pagano “tasse da finlandesi per servizi da terzomondisti”, come si legge sempre nella lettere aperta rivolta all’amministrazione. In occasione dell’ultima campagna elettorale di Bruschini la città era stata invasa da cartelloni con scritto “Bruschini 2.0 il sindaco del porto, della differenziata, di Anzio central park, della neropoli…” e intanto non solo non si è vista l’ombra né del porto, né della neropoli e né del central park (per non parlare della differenziata i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti), ma stiamo perdendo anche il Paradiso sul mare e le Grotte della villa imperiale. Siamo convinti che ci sia bisogno di un cambio radicale nel modo di amministrare questa città e i cittadini finalmente se ne stanno accorgendo. Lotteremo con tutti i mezzi necessari per svegliarci da questo incubo e ridare ad Anzio la dignità che merita. È necessario – continuano gli esponenti di Sel – mettere in campo politiche diverse, investimenti più piccoli ma più numerosi, mirati e concepiti da persone preparate, oneste e competenti, volti ad esempio a migliorare l’efficienza energetica, il ciclo dei rifiuti, la viabilità, il recupero del patrimonio culturale ecc. Investimenti che consentirebbero al comune di risparmiare nel medio periodo e di abbattere quindi la tassazione e far ripartire la nostra economia. Anche sul porto siamo convinti che, proprio perché è urgente un intervento per il rilancio dei vari settori interessati, è estremamente dannoso continuare a sbattere la testa contro un progetto inattuabile, ed è necessario prendere in considerazione l’idea di un nuovo porto riqualificato, adatto alle esigenze della città, realizzabile con minor costi e tempi e che risolva con modifiche strutturali il problema dell’insabbiamento, coinvolgendo la regione per cercare di non perdere la concessione, o rifacendola se necessario: ci è stato detto che cambiare progetto significherebbe perdere i risultati ottenuti in quindici anni, ma se questi sono un nulla di fatto e una marea di debiti sì, vogliamo ricominciare da capo”.