Milleproroghe, ok a rateazione bis per cartelle Equitalia

Decreto Milleproroghe,  rateazione bis per cartelle Equitalia,  in arrivo anche mini proroga degli fratti

Via libera delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera al decreto Milleproroghe, con il mandato ai relatori a portare il testo in Aula. In una maratona notturna, fin quasi alle sei del mattino, ok a molte modifiche, tra cui la proroga del regime dei minimi al 5%, la rateazione bis per le cartelle Equitalia e una ‘mini-proroga’ degli sfratti. Il provvedimento sarà in Aula da martedì. Ecco alcune delle principali novità:

Proroga del vecchio regime dei minimi Iva, che coesisterà con il nuovo regime per tutto il 2015. E niente modifiche alle norme, e soprattutto alle competenze, in materia di frequenze tv. In arrivo anche una soluzione sul tema degli sfratti. I tempi per la conversione del decreto, infatti, sono stretti, vista la scadenza il 3 marzo e il secondo passaggio, a questo punto blindato, che ancora si deve fare al Senato. Diversi gli emendamenti approvati in serata, con i lavori che inizialmente sono andati a rilento per le proteste delle opposizioni, sia sui tempi ristretti per il dibattito sia per i contenuti di alcuni emendamenti presentati all’ultimo dai relatori. Dito puntato per la misura che prevede lo stop alle sanzioni per le Regioni che hanno sforato il Patto di Stabilità interno, utile per il Lazio, unica regione ad aver destinato “ai pagamenti dei debiti” della P.a. “una quota dell’obiettivo del patto di stabilità superiore al 50% dello stesso”. Approvate, o in via di approvazione, altre proposte dei relatori, tra queste la proroga per altri due anni degli incentivi per il rientro dei cervelli, fino alla proroga dell’appalto per i collaboratori scolastici di Palermo (fino a fine anno), in attesa che si trovi una soluzione per i lavoratori, e alla possibilità fino al 30 giugno per gli enti locali di chiedere la riapertura degli uffici dei giudici di pace soppressi per effetto del riordino. Ok atteso anche per l’aumento al 20% dell’anticipo del prezzo degli appalti e dello slittamento a settembre del termine per la riduzione delle stazioni appaltanti.