Anzio- Sel, appello sui rifugiati: “Disinnescare la bomba sociale”

“L’arrivo dei 44 richiedenti asilo politico avviene in un clima di tensione sociale già molto elevato, a causa del degrado in cui versa la zona interessata (via dell’Armellino) e delle difficoltà economiche ormai molto presenti anche nella nostra città”. Il Circolo Sinistra Ecologia Libertà di Anzio commenta la notizia dell’arrivo dei rifugiati ad Anzio e lancia un appello alla politica. “Dalla nota stampa del Sindaco diffusa subito dopo l’arrivo dei migranti, ci pare di capire che il suo atteggiamento è quello ormai tipico degli ultimi tempi: “io non c’entro niente e non posso fare niente”. Crediamo che non ci sia modo più sbagliato di porsi di fronte a questa tematica. Al contrario, crediamo che l’Amministrazione Comunale debba fare il possibile per evitare che i rifugiati rimangano abbandonati a se stessi e isolati dal resto della cittadinanza, e cercare di capire se ci siano le condizioni e i mezzi per garantire almeno un minimo di integrazione (ci sono mediatori culturali che si stanno occupando di queste 44 persone? Sono stati presi i contatti con le associazioni e le reti di solidarietà presenti sul territorio?). Allo stesso tempo, ci sentiamo di fare un appello sincero a tutta la politica di Anzio: smettiamola con i facili populismi, non soffiamo su un fuoco già di per sé molto pericoloso per raggranellare un po’ di consenso in più. È profondamente sbagliato contrapporre chi ad esempio non riesce ad ottenere una casa popolare pur avendone diritto a chi ha perso tutto ed è dovuto scappare dal suo Paese. Sono due questioni serie e gravi, che hanno in comune soltanto il fatto che chi di dovere (ovvero le istituzioni, dal livello locale a quello internazionale) non sta facendo il necessario per risolverle. Piuttosto che far leva sul degrado delle periferie e sul disagio sociale per innescare l’ennesima guerra fra poveri, crediamo sia necessario da una parte sensibilizzare la cittadinanza su chi sono queste 44 persone e perché sono qui, dall’altra cominciare finalmente ad occuparsi dei problemi reali della cittadinanza, tralasciando le questioni che interessano solamente ai soliti noti”.