Ispettori ambientali, sanzioni da 100.000 euro. Mingiacchi: “Dei soldi non c’è traccia”

Il capogruppo del Pd Andrea Mingiacchi si è rivolto con un’interrogazione al sindaco di Anzio Luciano Bruschini e al segretario generale Pompeo Savarino per avere spiegazioni sugli ispettori ambientali e le entrate derivanti dalle sanzioni elevate ai cittadini. “Premesso che il Comune si è dotato di un gruppo di ispettori ambientali che nel corso dell’estate hanno vigilato sul conferimento dei rifiuti; che l’attività si è svolta sulla base di decreti di nomina del sindaco che hanno conferito anche la qualifica di “pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio”; che il servizio è stato svolto, stando ad articoli di stampa mai smentiti, presso l’assessorato all’ambiente e senza il coinvolgimento del comando della Polizia locale, che anzi ha espresso perplessità in merito alla figura e alla gestione degli ispettori; considerato che da notizie di stampa si apprende che il servizio degli ispettori è sospeso da fine ottobre, stando a dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Patrizio Placidi; che i criteri di scelta e gestione degli ispettori ambientali non sono mai stati resi noti dall’amministrazione che da notizie di stampa si apprende che le sanzioni elevate sarebbero circa 600 per un controvalore pari a circa 100.000 euro, indicazione questa fornita anche in Consiglio dal collega Geracitano visto che non ci sono riscontri sul bilancio del Comune di Anzio per quanto attiene un’entrata del genere e che dal piano esecutivo di gestione approvato in data 24 ottobre non è indicato un capitolo di entrata per le sanzioni elevate dagli ispettori; si chiede quante sanzioni sono state realmente emesse e a quanto ammontano le cifre relative alle sanzioni se le cifre medesime sono certe ed esigibili o meno per l’amministrazione, in che tempi e in quale capitolo del bilancio e del piano esecutivo di gestione”.