“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è, allora, che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Ha scelto la celebre frase di Giovanni Falcone, pubblicata sul suo profilo Facebook, per immortalare quello che suona sempre più come un nuovo progetto politico ad Anzio. Il consigliere Marco Maranesi, ex capogruppo di Forza Italia fuoriuscito dalla maggioranza per passare al movimento “Liberi di Cambiare”, sembra dare il via ad un nuovo progetto politico e lo fa dichiarando battaglia sulla legalità all’amministrazione e ai vecchi colleghi di maggioranza. L’ex capogruppo di Forza Italia, al quale si è unito anche Davide Gatti, uscito da Fratello d’Italia e passato a indipendente, attacca la vecchia classe politica su una serie di questioni che stanno mettendo in discussione il concetto di legalità. Due appalti da revocare per un’operazione costata 45 milioni di euro (gara mense su cui l’Anac ha riscontrato irregolarità nelle procedure, gara rifiuti su cui il Prefetto ha chiesto la revoca per problemi con l’antimafia), l’accusa del “segreto di stato” sul porto e la denuncia nei confronti del dirigente Franco Pusceddu, ed ancora la denuncia dell’incompatibilità dell’incarico nella dirigenza della Pubblica Istruzione assegnato da pochi giorni all’ingegnere Walter Dell’Accio, la vicinanza all’assessore Roberta Cafà attaccata dalla maggioranza per le azioni portate in avanti in Prefettura sugli immigrati. Maranesi continua a sparare a zero, e intanto in Comune incalzano le riunioni tese a ridimensionare il consigliere “rottamatore” e l’assessore Cafà. Con tutti i problemi che ha la città, la preoccupazione maggiore in questo momento sembra essere concentrata su loro due…