E’ stata inaugurata il 21 marzo nel liceo classico Dante Alighieri di Latina, la mostra fotografica “Appia Meravigliosa… dagli antichi rottami delle passate officine”. Il lavoro fotografico di Luciano Tramannoni, curato da Vincenzo Scozzarella è stato realizzato con contributo di Unindustria Latina che ha agevolato la pubblicazione di un prezioso ed elegante catalogo che ripercorre la Via Appia, ideale collegamento tra Roma e Latina. Il catalogo sarà distribuito in occasione dell’inaugurazione. La mostra, nei mesi scorsi, è stata ospitata nella sala capitolare dell’Abbazia di Valvisciolo dove ha riscosso un grosso successo di critica e di pubblico. Si stima che nei due mesi di esposizione sia stata visionata da circa 3000 visitatori che hanno lasciato una testimonianza di gratitudine scritta nel libro visitatori. L’odierna iniziativa si colloca nell’ambito della promozione culturale e museale della provincia di Latina a favore della popolazione studentesca e più in generale di tutti i cittadini della nostra provincia. E’ previsto infatti che la mostra, nei prossimi mesi, sarà allestita anche in altre località del territorio pontino. Le circa 40 immagini sono state stampate in bianco e nero nella dimensione 40×60 su carta cotone dalla Beautifullook . Il progetto fotografico propone una rappresentazione fotografica del cammino della via Appia in Terra Pontina ,così come appare oggi agli occhi curiosi di chi la percorre e si vuole soffermare ad ammirare con un occhio più attento e sensibile l’antica storia della nostra provincia, rinata dalla poderosa opera di bonifica, alla recente archeologia industriale ed agricola (passate officine ) ancora perfettamente visibile percorrendo la SSS N 7 APPIA. Di questa storia e di queste visioni, la provincia di Latina beneficia di circa 110 degli attuali kilometri o 74 miliarum romani che partendo da Cisterna di Latina (l’antica Tres Tabernae) giunge fino a Minturno alle foci del Garigliano ,attraversando Mesa di Pontinia ,Terracina ,Monte S Biagio, Formia, lasciando intense testimonianze del suo antico e recente splendore . “Se la via Appia potesse parlare racconterebbe i suoi circa 2300 anni di storia vissuti intensamente: uomini, donne, legioni romane, mercanti, carri, poeti, scrittori, santi, e poi auto, camion, operai e turisti l’hanno percorsa attraversata e utilizzata come via veloce di comunicazione per arrivare a sud per imbarcarsi per il lontano oriente oppure semplicemente per raccontarci le fatiche degli schiavi nel tagliare pietre da sistemare per il lastricato, per costruire terrazzamenti o stazioni di riposo o per il cambio di cavalli o ancora, in epoca più recente, per scavare canali per bonificare il territorio o raggiungere fabbriche o terreni da coltivare“. Possiamo concludere questo viaggio con le parole di Montesquieu che nel suo racconto del “Viaggio in Italia ” del 1729 così la descrive: “Questa via Appia era meravigliosa. Sotto il lastricato c’è n’era un altro, fatto di pietre e ghiaia. Il lastricato superiore è costituito da pietre grosse e larghe che non possono essere scosse né spostate da cavalli e da carri. Ai due lati vi erano due bordi di grosse pietre, larghe due piedi, che costituivano i Marines, dove potevano passare i pedoni, e vi aggiungevano ogni 10 piedi, delle pietre un po’ più alte, perché ciascuno potesse più comodamente salire a cavallo o sul carro. Appio Claudio la costruì fino a Capua. Caligola l’aveva fatta lastricare di pietre quadrate “.