Avvertimenti mafiosi sulla tomba del padre al capo Segreteria del sindaco

Non c’è pace nemmeno per i morti, ad Anzio. Quella che racconta Bruno Parente, capo Segreteria del sindaco Luciano Bruschini, è una storia desolante, “squallida” come la definisce lui stesso, che riguarda il cimitero comunale e la tomba su cui riposa suo padre, scomparso il 17 agosto 2001. “Da mesi – racconta Parente –  un tecnico, su incarico di qualche politicante e probabilmente di un paio di alti dipendenti, si reca al cimitero comunale per misurare al millimetro la piccola tomba dove riposa mio Padre che purtroppo è passato, tra le mie braccia, ad altra vita il 17 agosto 2001,dopo una lunga e sofferente malattia. Sono frequenti le telefonate che mi arrivano da cittadini, in visita al cimitero, che assistono a queste misurazioni oppure da dipendenti del cimitero comunale che non comprendono tutto questo accanimento e tutta questa cattiveria che, di fatto, è un vero e proprio oltraggio a mio Padre, alla tomba della mia famiglia e soprattutto a mia madre, cardiopatica ed operata più volte per patologie molto serie, che ha dovuto vivere insieme a me una vicenda della quale mi vergogno come cittadino, prima che come pubblico funzionario”. Di irregolare però, sull’area in concessione sulla quale riposa suo padre, non c’è assolutamente nulla. “L’area della mia famiglia, in concessione al cimitero, è pari a metri quadri 3,33 e credo, unico caso ad Anzio, è stata  edificata  una piccola tomba che, al centimetro, occupa esattamente l’area di metri quadri 3,33. Non un centimetro di più, cosa che al Cimitero di Anzio è da guinness dei primati. Nonostante i “nobili consigli” di alcuni personaggi non ho sconfinato e soprattutto non ho realizzato seminterrati; la tomba della mia famiglia è al piano strada. Al Comune di Anzio ho versato complessivamente  circa ottomila euro, pagando ogni millimetro di quella piccola area, compresi i diritti di rogito al Segretario Comunale. Ma nonostante tutto questo uno zelante tecnico – dice Parente – continua ad andare sulla tomba di mio Padre, con il quale tra l’altro per lavoro ha pure viaggiato per anni in treno, per misurare quanto edificato che, ovviamente, ha sempre le stesse dimensioni. Potrà trovare composizioni floreali diverse, ma soltanto questo! La verità è che sono arrivati a prendersela  con i morti non avendo il coraggio di affrontare i vivi a viso aperto. Cosa c’è di più doloroso per un figlio? Andare sulla tomba del Padre, valoroso militare dell’Onu che ha prestato servizio in Medio Oriente in anni drammatici, per sottoporlo insieme alla famiglia a questa ignobile pressione psicologica. Hanno avuto il coraggio di fare questo anche il giorno che ero impegnato per intitolare la scuola di via Jenne alla cara Ivana Gregoretti, oppure il giorno che con il Sindaco ero impegnato per ricordare, come meritano, i valorosi Caduti di Nassiriya”.

Bruno Parente

Una vicenda che lascia supporre ci sia dell’altro sotto. “Qualche autorevole rappresentante dell’Amministrazione mi ha confidato che questa mia avvilente vicenda è il frutto di un attacco al Segretario Comunale, in  qualità di responsabile dell’anticorruzione  ed alla intransigente nuova Funzionaria del cimitero, Elena Ceccarini, che io ho avuto modo di conoscere soltanto di recente, per convincerla a lasciare il settore della Pubblica Istruzione e per farla tornare ad occuparsi soltanto del Cimitero Comunale. Non mi hanno spiegato cosa c’entra il Capo Segreteria del Sindaco che, come tutti sanno, coordina soltanto l’Ufficio del Sindaco e si occupa della Comunicazione dell’Ente. Ed allora mi hanno risposto ma tu non sei amico di Savarino… ed io continuo a non capire o meglio diciamo che preferisco non capire. Non voglio andare oltre, forse non meriterebbero neanche risposta ma visto che hai dato la notizia mi correva l’obbligo di precisare il mio stato d’animo e quello della mia famiglia”.