Anzio- Porto, gli ormeggiatori vincono il ricorso al Tar

Hanno vinto il ricorso. I primi di febbraio dal Tar del Lazio era arrivato infatti il provvedimento che accoglieva l’istanza cautelare presentata dagli ormeggiatori sospendendo la nota con la quale il Comune di Anzio aveva invitato a rilasciare le aree del porto il 5 febbraio. (http://www.inliberuscita.it/politica/48797/porto-il-presidente-darpino-precisa-sospensiva-del-tar-di-natura-tecnica/). La sospensiva è stata accolta proprio nel giorno delle dimissioni di Luigi D’Arpino dalla presidenza della Capo D’Anzio (anche il circolo della Vela ha presentato ricorso in questi giorni). “Lo avevo annunciato da mesi che si palesava la ferma volontà di privatizzare l’operazione del nuovo porto di Anzio – commenta il consigliere Marco Maranesi – di gettare nel caos la Società Capo D’Anzio con l’apertura di tutta una serie di contestazioni tese a destabilizzare l’iter procedurale per la nuova gara. Gli ormeggiatori hanno vinto il ricorso al Tar e la Capo D’Anzio con la linea di scontro frontale adottata dal Presidente D’Arpino e dal Dottor Pusceddu è uscita soccombente. Torno a ribadire che deleteria è stata la lettera a firma del funzionario D’Aprano agli ormeggiatori. Quella lettera è stata impugnata al TAR ed oggi la città ne paga le conseguenze. Da settimane faccio la stessa domanda, ma nessun risponde: corrisponde al vero che D’Arpino e Pusceddu hanno “preteso” che D’Aprano inviasse, senza averne titolo, quella lettera agli ormeggiatori^ Poi ci sono i segreti di stato che durano da anni rispetto al parere dell’Avv. Cancrini che citava la giusta rotta da seguire. Oggi lo dico ancora una volta, D’Arpino e Pusceddu se ne vadano a casa subito. Le dimissioni si danno e non si annunciano sui giornali! Chi erano gli avvocati della Capo D’Anzio che ci hanno difeso al TAR? Quale linea difensiva hanno adottato? C’era sintonia con la linea adottata dalla Regione Lazio? Via subito  questo cda della Capo D’Anzio che ci ha portato a questo disastro. Ci potrebbero essere ancora le condizioni per bandire la nuova gara e per dare impulso allo sviluppo economico ed occupazionale della Città”.