Nettuno- Capolei sfiducia Chiavetta: “Ho atteso anche troppo”

Tornare al voto, unica possibilità per Nettuno di rinascere. Ne è certo il consigliere di Realtà Nuova Fabio Capolei, che rompe il silenzio e motiva la sua decisione di sfiduciare il sindaco Alessio Chiavetta. “Voglio esprimere la mia posizione circa la situazione politica attuale. Ho atteso, forse anche troppo, e ho sperato che le cose cambiassero. Invece, ahimè, tutto è rimasto invariato. Innanzitutto, voglio spendere solo poche parole per spiegare una volta per tutte la motivazione che mi ha spinto ad appoggiare la maggioranza. La mia è stata una decisione dettata e presa a malincuore, ma alimentata da speranza. La speranza era quella di cercare di far sentire la voce di chi la pensasse diversamente. Non ho mai chiesto incarichi, avrei voluto solo essere ascoltato e magari, avrei voluto condividere la voce del popolo. La sovranità che, ad esso appartiene è indiscutibile, purtroppo però, il malcontento che aleggia nella città nessuno lo considera e gli interessi personali prevalgono su ogni altra cosa. Io questa situazione non la tollero più, non sono mai stato e mai sarò complice di inciuci volti a coprire oramai sbagli irreparabili. Le promesse fatte non sono state mantenute e gli errori commessi hanno un prezzo troppo alto pendente sull’intera cittadinanza. In questi giorni ho incontrato persone amiche ed elettori, alle quali ho chiesto la loro opinione in merito a questa situazione. Ho chiesto loro, come si comporterebbero e quale decisione prenderebbero se stessero al mio posto. Ho organizzato un incontro pubblico mettendo a confronto il Sindaco con il popolo. La voce esasperata e disperata della popolazione ha gridato a un gran voce la sfiducia al sindaco. Io le decisioni le prendo ascoltando la voce di tutte le persone che vogliono dire la loro. Di certo questa è una brutta pagina storica di Nettuno che già vessata da avvenimenti accaduti in passato adesso sta nuovamente subendo. Non ci sono né vincitori né vinti – conclude – c’è solo un penoso dato oggettivo, che è rappresentato dalla sconfitta della voglia di rinascita e la consapevolezza che la strada del cambiamento è ancora lunga. Consapevole che si sta chiedendo ,ancora una volta, un atto di estrema pazienza alla cittadinanza ma, il popolo deve avere l’unica possibilità di esprimere la propria volontà attraverso il voto. E’ da tempo che ricevo attacchi personali, privi di ogni fondamento e completamente inventati da personaggi che vogliono arrivare a prendersi qualcosa che gli permetterebbe di gestire e ripulire la propria persona, questi li rispedisco ai mittenti consigliandogli loro di lavorare con dei programmi seri e onesti”.