Ministero dell’Interno, Prefettura di Roma e probabilmente la Procura della Repubblica: tutte le istituzioni possibili sembra siano state allertate dal sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, per sventare quello che per molti, all’interno della maggioranza, sarebbe un vero e proprio “complotto tecnico per determinare lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale e per sovvertire il voto dei cittadini”. Il consiglio comunale per l’approvazione del rendiconto 2014, salvo slittamenti dell’ultima ora, è convocato per il 4 giugno, limite massimo consentito dalla Prefettura per l’adozione dell’atto. Ma il parere dei revisori ancora non c’è e sembra che per l’intera giornata di ieri il sindaco Bruschini, supportato dal segretario generale, sia stato asserragliato a Villa Sarsina per esigere da tutti gli uffici del Comune gli atti ancora mancanti per ottenere, dai revisori, il parere positivo sul rendiconto. Il sindaco, più che determinato, avrebbe addirittura annunciato la sua ricandidatura qualora la situazione dovesse precipitare. Un sindaco meno “buonista” che, superato lo scoglio del consiglio comunale, potrebbe decidere di apportare cambiamenti radicali all’interno dell’amministrazione comunale.