Nettuno- Sfrattata con 5 figli. “Mi portano via i bambini, datemi una casa”

Separata con cinque figli, tre dei quali minorenni, uno disabile. Un provvedimento di sgombero da settembre 2014, i servizi sociali che minacciano di affidare i tre minori alla casa famiglia Piccola Nazareth. “La mia storia la conoscono tutti, al Comune”. Comincia così il racconto di una donna di Nettuno (B. l’iniziale del nome), che abita nel complesso Ater di via Dell’Olmo a Nettuno. Una delle tante famiglie che hanno occupate quegli appartamenti e non sanno dove andare, dopo lo sfratto. Soltanto pochi giorni fa altre tre famiglie avevano ricevuto l’ultimatum dalla proprietà dell’Ater: entro il 30 settembre dovevano liberare la casa.( http://www.inliberuscita.it/primapagina/56570/nettuno-tre-famiglie-disperate-per-lo-sfratto-finiremo-a-dormire-in-macchina/).
I cittadini avevano anche organizzato una manifestazione di protesta, la mattina dello sgombero. Poi nulla è successo e nessuno si è visto. Fossero solo quei tre i casi di sfratto… Ci sono situazioni di disperazione profonda dietro all’emergenza casa che affligge il territorio. Nella crisi dilagante c’è chi non vede altra via che occupare un appartamento. Nè il Comune riesce a fronteggiare il problema. Le graduatorie di chi chiede un alloggio popolare sono intasate. L’amministrazione, bene che vada, può mettere a disposizione un contributo alloggiativo che quasi sempre è un miraggio, per chi ha bisogno di una casa. Per ottenerlo servono infatti una serie di garanzie (ricevute dell’affitto e di conseguenza buste paga a garanzia) che in pochi possono permettersi. Chi è senza casa è facile che non abbia un lavoro e la ruota diventa infernale. Per non parlare delle storie di affitti e subaffitti illeciti collegati ai complessi di edilizia residenziale. “Sono una mamma di 5 figli separata. Anche io faccio parte delle famiglie sfrattate dall’Ater – racconta B. – ho fatto in passato molte segnalazioni di case subaffittate dai 200 ai 400 euro, mentre il canone mensile che paga un proprietario di un appartamento Ater è di 86 euro. Ma niente, si sono accaniti su di noi. Io sono entrata in quella casa tr anni fa, ma non sono riuscita a pagare un affitto così alto. Quando sono entrata lì ero incinta, non mi hanno mandato più via. Oltre a 5 figli sono separata e ho un bambino con la sindrome di De George. Io sono invalida, sono stata operata e ho perso metà dell’intestino. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti. Dal Comune mi avevano promesso assistenza ma sto ancora aspettando. Tutti mi dicono che non devo preoccuparmi. A settembre dell’anno scorso ho ricevuto lo sfratto, poi prorogato a novembre. Nessuno però è più venuto. Io non chiedo soldi, un lavoro ce l’ho, faccio le pulizie e ai miei figli non faccio mancare niente. Mi hanno detto che me li toglieranno e che i piccoli saranno accolti da una casa famiglia. Sto con il terrore che da un giorno all’altro arrivino i servizi sociali a portarmeli via. Non permetterò a nessuno di allontanarli da me. Io ho bisogno di una casa per poter vivere dignitosamente. Nel 1993 – continua – avevo fatto domanda per entrare in graduatoria, poi mi hanno cancellato nel 2003 perche avevo comprato una casa. Dopo la separazione la mia casa è andata all’asta perché non ho più potuto pagare il mutuo. Ho fatto nuovamente domanda per una casa popolare ma non mi è stata accettata, a questo punto ho contattato il proprietario della casa in cui sto. Per farmi entrare voleva 20.000 euro, ma io non avevo quei soldi, altrimenti avrei preso un mutuo. Alla fine l’ho occupata. Anche altri avevano occupato come me, e a loro nel tempo le case sono state assegnate. Adesso sto con un bagno inagibile, ho paura dei servizi sociali. La mia unica speranza è la sanatoria prevista per agosto 2015”. L’Ater e il comune di Roma dovranno infatti per la fine di agosto predisporre gli uffici e la modulistica per la sanatoria. I criteri sono stati definiti, per accedere alla sanatoria il limite di reddito è di circa 30.000 euro.