Rifiuti, le proposte (inascoltate) del Comitato per Lavinio

Pubblichiamo la lettera che il Comitato per Lavinio ha inviato all’ingegnere dell’Ufficio Ambiente Walter Dell’Accio e all’assessore all’Ambiente Patrizio Placidi

“La pazienza, la comprensione e la disponibilità dei cittadini nei confronti della struttura amministrativa locale hanno i limiti della sopportazione e tali limiti sono stati abbondantemente valicati da una situazione che è diventata intollerabile. Lei sa che il mio atteggiamento non ha motivazioni ideologiche e sa anche quanta volontà di cooperare esiste da parte del sottoscritto e di coloro che, col sottoscritto, collaborano e che risultati apprezzabili sta dando nell’ambito della difesa della natura. Ma tutto ha un limite. La gestione della raccolta dei rifiuti nel Comune di Anzio, di cui Lei è il responsabile tecnico ed operativo, ha assunto ormai l’intollerabile carattere dell’indecenza. Le diatribe relative all’affidamento contrattuale sono solo un aspetto secondario del problema che, a mio avviso, trova radici profonde nelle evidenti criticità gestionali che il miglior capitolato del mondo e la ditta più efficiente potrebbero solo attenuare. Le strade di Anzio e quelle di Lavinio, che monitoriamo giornalmente, sono trasformate in una generalizzata discarica, i lungomare danno il benvenuto ai vacanzieri facendo bella mostra di mucchi di sacchi neri di residui verdi e di tantissimi sacchetti di rifiuti indifferenziati che gatti e cani randagi collaborano a meglio distribuire su strade e marciapiedi. Associazioni e Comitati locali programmano inutili incontri con l’Autorità politica ed inveiscono praticamente inascoltati. Ho seguito, negli anni, l’attuazione di alcuni progetti di raccolta differenziata e seguo quello che riguarda il mio territorio con particolare interesse al punto che, forse ricorderà, Le inviammo inutilmente, come Comitato per Lavinio, un progetto di raccolta differenziata ad attuazione graduale, redatto insieme al compianto Ing. Natalini, che di rifiuti era un profondo esperto. Ho imparato che un progetto di raccolta differenziata non si gestisce, a livelli accettabili, senza una profonda analisi demografica ed un forte coinvolgimento dell’utenza, sia nella fase di preparazione che in corso di attuazione. Nel nostro Comune l’utenza non solo non è coinvolta ma, per un’alta percentuale, ostacola l’attuazione del servizio al punto che norme ed ordinanze vengono totalmente ignorate e la risposta del Comune sembra essere quella dilettantesca del ricorso ad “ausiliari ambientali” o, peggio ancora, alle telecamere di sorveglianza dei punti di maggior accumulo di rifiuti. Non essendo capaci di chiudere la stalla si va per i campi a cercare di trovare i buoi: mentre altri buoi continuano ad uscire dalla stalla, che continua ad avere le porte aperte. Comprendo bene che Lei non è il responsabile degli aspetti amministrativi che danno origine al contratto ed alla sua aggiudicazione e, tanto meno, di quelli che sottendono la fortissima evasione dal pagamento della quota tariffaria che, mi dicono, è intorno al 35 %; ma Lei resta il responsabile della formulazione delle modalità del sistema e della sua gestione contrattuale e quindi del servizio che deve essere reso all’utenza. Non può che essere Lei e l’Assessorato di cui fa parte, a sollecitare la Polizia Locale a fare le verifiche necessarie che, anch’esse, devono essere fatte porta a porta; a richiedere all’Assessorato ai Tributi di procedere drasticamente contro i tanti inadempienti e ad esigere i vari interventi nell’ambito dell’Amministrazione, indispensabili a rendere il servizio accettabile dall’utenza. Lei resta, comunque, direttamente responsabile di recepire quelle istanze migliorative che le “verifiche in corso di attuazione” Le suggeriscono. Le porto un esempio. Il vecchio contratto prevede il prelievo dei residui verdi su chiamata; metodo che si è rivelato catastrofico al punto che l’80% dei rifiuti, che fanno bella mostra di se in questo primi giorni d’estate, sono sacchi di rifiuti verdi. Durante un recente incontro del Comitato per Lavinio con l’Assessore all’Ambiente ebbi l’occasione di darLe ottime ragioni funzionali e di risparmio economico relativamente al prelievo sistematico del verde ma, per quanto mi risulta, il metodo di prelievo di tali rifiuti resta quello del passato. Questo Suo atteggiamento non va certamente nella direzione della collaborazione con l’utenza perchè, come ho avuto occasione di spiegarLe, il prelievo su chiamata è illogico, non funziona, è più oneroso ed è una delle cause dell’accumulo dei rifiuti nelle strade dei quartieri di Anzio. Lo chieda ai cittadini, si consulti con quelli che hanno come unico scopo quello dell’efficienza del servizio, costituisca un gruppo di confronto con la gente: senza la loro collaborazione Lei non potrà mai a gestire un servizio così complesso. Non sottovaluti queste mie considerazioni perché, Le assicuro, sono fatte al solo fine di collaborare ma ne sintetizzano altre molto più perentorie delle mie, altre che inducono cittadini per bene a rifiutarsi di contribuire al finanziamento di un servizio il cui onere di spesa è quasi raddoppiato e che viene gestito a livelli di totale inaccettabilità. Può sempre contare sulla mia e sulla nostra collaborazione.

Sergio Franchi (Comitato per Lavinio)