Lo avevano annunciato nei giorni scorsi ed hanno mantenuto l’impegno, gli esponenti di Noi con Salvini, Città Futura e Sovranità che hanno dato il via, a partire da stamattina, ad un presidio ospedaliero davanti al Riuniti di Anzio e Nettuno. Un’iniziativa che segue a quelle della scorsa settimana, quando in ospedale aveva fatto visita il consigliere regionale Santori e subito dopo era stata organizzata una conferenza stampa a Villa Sarsina, alla quale erano stati invitati i vertici della Asl dei quali però non si è vista traccia. Al centro della battaglia le problematiche con le quali l’ospedale di Anzio si trova a fare i conti ogni estate, tra tagli al personale (causati da ferie e malattie), crescita esponenziale degli accessi al pronto soccorso (conseguente al triplicarsi della popolazione), accorpamenti dei reparti. Quest’anno la miccia che ha fatto esplodere la bomba è stata la chiusura dei reparti di Ortopedia e Chirurgia. Da più parti si denuncia la scarsa attenzione della Regione per il polo territoriale di Anzio e Nettuno e si teme un progressivo decentramento dei servizi nell’area dei Castelli. Da stamattina è scattato un presidio per una petizione popolare per la richiesta di servizi sanitari adeguati alle esigenze del territorio, tutela del diritto alla salute, potenziamento strutturale e del personale medico infermieristico dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno.