A ragione lo hanno definito il percorso più bello d’Europa. Dieci chilometri lungo un tratto di strada che è un capolavoro della natura – circondato da montagne e verde sterminato – e che collega Subiaco all’incantevole paesino di Jenne, a 834 metri di altitudine. E’ da Subiaco, davanti al monastero di Santa Scolastica, che parte la maratona in uno dei falsopiani più dolci d’Italia, immersi nel parco naturale regionale dell’Appenino, tra i Monti Simbruini della comunità Valle Dell’Aniene (il parco più esteso del Lazio con 30.000 ettari di superficie, di cui Jenne fa parte assieme ad altri sei paesi. Un percorso faticosissimo, che richiama alla competizione atleti da tutta Italia. Anche quest’anno la gara ha visto la partecipazione di centinaia di maratoneti, lo scorso 11 luglio. Cinquecento i partecipanti che hanno deciso di sfidare le montagne – Pamela Gabrielli la prima classificata per le donne con 43.53 minuti, Giuseppe Fanti il primo degli uomini con 39.8 minuti – e c’erano anche diversi atleti da Anzio e Nettuno. Un’esperienza naturalistica, oltre che sportiva, vagamente sacra, attraverso il percorso panoramico che unisce gli splendidi monasteri di Santa Scolastica e di San Benedetto con il centro storico del borgo medioevale di Jenne. Dopo aver affrontato 7,5 km di dolci salite, con pendenze variabili fino al 5% i podisti percorrono la discesa di 2,5 km che li conduce alle porte di Jenne, dove, con un giro all’interno del paese di 500 metri, tagliano il traguardo.