Vincendo in rimonta per 13-11 gara3, la Danesi Nettuno ha completato lo sweep ai danni del Godo. Tre vittorie che riportano la squadra di Bagialemani in zona playoff. Quella di questa sera è stata una di quelle partite che non rendono onore al gioco del baseball. Difficile commentare tecnicamente una partita come gara3 tra il Godo e la Danesi Nettuno, forse ci sarà chi decanterà la spettacolarità o il cuore di chi ha vinto una partita del genere. In realtà in campo di baseball di qualità ce né stato davvero poco, anzi proprio non c’è stato. Una squadra che ha battuto 18 valide, riuscendo a perdere, regalando ben 7 errori agli avversari. Un’altra che ha battuto 14 valide, riuscendo a fatica a capitalizzare gli errori altrui. Non è questo il baseball. Se la scorsa settimana Bagialemani aveva decantato il suo Nettuno al pari del San Marino, dopo questo trittico, lo stesso può fare Fuzzi manager dei Knight. Quanta fatica per avere la meglio su Galeotti, Del Bianco, Tebaldi e Briggi, gente da 8.12 da 6.92 e 14,40 di media PGL, con l’aiuto di anche 7 errori della difesa. Non si è fatto mancare nulla il Godo in questa gara di anti-baseball, condita anche da colpiti e balk. Se si voleva vedere tutto in una volta il peggio di questo meraviglioso sport, bastava vedere il Godo di questa gara3. Tutto questo con l’aggiunta di un Nettuno difficile da giudicare, che certo non è che ha fatto una figura migliore di quella del Godo, imbarazzante con Richetti che apre una partita subendo un homer da tre punti da Danilo Sanchez, con Pezzullo che subisce ben 7 valide in appena un inning sulla collinetta, e se poi Kelli Ramos si fa rubare seconda e terza insieme, allora è proprio una partita da dimenticare il più in fretta possibile. Resta di positivo solo lo sweep completato, che era l’obiettivo della vigilia. Considerate le due sconfitte del Rimini con il Parma, il quarto posto in compagnia proprio della Telemarket è riconquistato. Voltare subito pagina è d’obbligo, anche perché giocando come contro i Cavalieri del Nord-Est, a Grosseto, sarà difficile fare risultato.
di Giovanni Colantuono