Ospedale, il Presidio raccoglie 5000 firme e prosegue a dispetto delle provocazioni…

Circa 5000 firme raccolte in 20 giorni, da quando è scattato il presidio davanti all’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno per scongiurare la chiusura dei reparti e sostenere una petizione popolare. Ieri sera i promotori dell’iniziativa si sono riuniti per fare il punto della situazione dare un valore alle migliaia di firme raccolte, come spiegano Vito Presicce e Luigi Campomizzi. “Fino ad oggi abbiamo raggiunto qualche risultato, come l’arrivo di sette infermieri ma è ancora troppo poco – dicono – I problemi al Riuniti sono diversi e non sono risolti. Gli operatori fanno turni stremanti, lavorano in condizioni assurde, stando qui davanti tutti questi giorni ne abbiamo viste di tutti i colori e possiamo assicurare che non è facile andare avanti a queste condizioni”. Il prossimo passo sarà quello di inviare le firme raccolte al presidente della Regione Lazio, al direttore della Asl e al Ministro della Sanità, “per dare un valore alla petizione – spiega Campomizzi – e soprattutto all’impegno dei tanti cittadini che hanno aderito”. “C’è molta attenzione da parte della città – aggiunge Presicce – la politica qui non c’entra niente. E’ una questione di impegno per i problemi del territorio”. Intanto i turni al presidio, di 4 ore ognuno, sono stati alleggeriti togliendo quello notturno. Il presidio però va avanti ad oltranza, almeno fino alla metà di settembre e fino a quando non arriveranno garanzie. Poco importano le provocazioni… Sintomatico uno degli ultimi scambi su Facebook. “Valerio, cosa sta ottenendo chi sta buttato fuori dall’ospedale di Anzio da 20 giorni?”, scrive in un post Massimo Federico. La risposta non tarda. “Potrebbero anche non ottenere nulla – risponde Valerio De Cesaris – ma almeno stanno facendo un qualcosa per la collettività cercando di migliorare o quantomeno mantenere in vita l’ospedale, raccogliendo firme per una petizione popolare. E te cosa stai ottenendo blaterando dietro una tastiera?”.