Le risposte del Comune di Anzio all’ispezione della Ragioneria dello Stato non sono state sufficienti ad “assolvere” l’amministrazione guidata da Luciano Bruschini. Un anno e mezzo dopo le 27 contestazioni, stavolta con una sintesi di poche pagine, viene bocciata la replica del Comune.
Sui 27 rilievi mossi “possono considerarsi superate” 10 questioni “in relazione alle iniziative correttive intraprese o avviate ovvero a idonee motivazioni espresse a sostegno del proprio operato“. Per altre 17 restano situazioni pesanti e irrisolte. Una “bomba” per l’amministrazione e una macchina dirigenziale che ha sempre sostenuto di poter spiegare e chiarire tutto, anzi che si trattava di rilievi normali e generalizzati anche ad altri Comuni.
Per la partecipazione del segretario generale al nucleo di valutazione, ad esempio, dovranno essere avviate da parte del Comune “le necessarie procedure dirette al recupero delle somme irregolarmente erogate“. Sono “da considerarsi stabilizzazioni illegittime“, poi, quelle relative al personale in staff all’ufficio del sindaco.
Viene confermato che è illegittimo l’incremento della retribuzione di posizione dei dirigenti e non basta la delibera “per sanare ora per allora quanto irregolarmente erogato“. Viene ribadita la non corretta erogazione del compenso incentivante “per recupero Ici e Tia evasa” , né l’attribuzione di posizioni di “alta professionalità“.
Inutili le spiegazioni fornite dal Comune anche per gli incarichi esterni, le progressioni, i contratti a tempo senza procedura di selezione, l’erogazione di compensi ai titolari di posizione organizzativa violando il principio della omnicomprensività della retribuzione già percepita e la mancata riduzione delle spese di personale o la non corretta costituzione del fondo di produttività. Su questo punto si fa notare che andavano evitati “automatismi e distribuzione di incentivi a pioggia” e che la delibera “di approvazione dei progetti esaminati è in epoca successiva a quella dello svolgimento dei progetti stessi“.
Adesso? “L’ente è tenuto, comunque, a procedere all’accertamento delle responsabilità nei confronti dei soggetti responsabili dei procedimenti amministrativi che possono aver dato luogo a ipotesi di danno erariale e ad attuare gli atti interruttivi della prevista prescrizione, al fine di tenere indenne l’istituzione da qualsiasi danno derivante da attività poste in essere dai propri funzionari“.
L’attività ispettiva della Ragioneria dello Stato è conclusa “fatte salve le eventuali determinazioni della Procura regionale della Corte dei Conti” che ha ricevuto, ovviamente, tutto il materiale.