Anzio- Centrali biogas: il bio che inganna

Riceviamo e pubblichiamo

Si fa un gran parlare in questi giorni della possibilità della costruzione di una centrale biogas in zona Padiglioni ad Anzio, a ridosso del quartiere residenziale di via Cinquemiglia.
Molte sono le domande che si pongono i residenti in merito a questa novità per via delle scarse informazioni che si hanno su questo tipo di impianti rispetto ai più ben noti e temuti inceneritori.
E’ proprio il confronto con gli inceneritori e la denominazione “bio” che induce le persone a pensare che le centrali Biogas non siano inquinanti e che producendo gas possano apportare benefici anche economici ai cittadini.
Qui un breve elenco delle motivazioni per le quali il nostro Meetup è contrario alla costruzione di questa centrale, ripromettendoci di spiegare a breve più nel dettaglio tutti i punti sotto elencati:
Le Centrali a Biogas sono strutture dal forte impatto paesaggistico che prevedono colate di cemento, parcheggi, capannoni, vasche, canali di scolo e aree di smistamento e questa centrale verrebbe costruita sul limitare di una zona boschiva vergine di Rilevanza Comunitaria (bosco della Spadellata) non che in prossimità di centri abitati.
Non vengono conferite in esse solo rifiuti umidi e sfalci come si pensa, ma una varietà impressionante di rifiuti che vanno dagli scarti di macelleria alle concerie, dagli scarti della lavorazione del legno ai liquami e letame delle aziende agricole fino ai fanghi di depurazione delle acque reflue cittadine venendo a produrre come scarto del percolato che è considerato rifiuto speciale e per questo inquinante e costoso da smaltire.
Per questo motivo si crea un’intensa viabilità di mezzi per il conferimento non che per la partenza dei materiali diretti ad altri impianti di smaltimento. Sì, perché in questa centrale verranno selezionati anche carta plastica vetro e metalli che andranno poi trasportati altrove.
Nonostante tutti i filtri e le precauzioni possibili l’area circostante (abitata) verrà investita da miasmi, ovvero cattivi odori. Tristemente note sono le vicende della Kiklos, dove si è venuto a costituire un comitato NoMiasmi proprio per l’esasperazione degli abitanti delle zone limitrofe alla centrale.
Perché alti sono i rischi a cui è esposto il personale che lavorerà per detto impianto, ricordiamo sempre le tristi vicende degli operai morti ad Aprilia e i casi di intossicazione avvenuti in altri impianti, per non parlare dell’alto rischio di incendio ed esplosioni.
Perché l’aria su cui sorgerà la centrale era inclusa in un piano regolatore regionale che prevedeva il recupero in termini di vivibilità, sostenibilità e fruizione dei cittadini come la costruzione di parchi piste ciclabili e case…
Perché è scientificamente dimostrato che il processo di digestione non riesce ad uccidere tutti i batteri e le spore che si diffondono sia dai vapori emessi dall’impianto sia nel compost che viene venduto alle aziende agricole di zona
Perché l’impianto in questione provocherebbe un calo a picco del valore immobiliare di tutto il quartiere di via delle Cinquemiglia.
Perché infine come da pochissimo accaduto a Velletri è possibile pensare ad un’alterativa economicamente più vantaggiosa, ad impatto paesaggistico e ambientale 0: diffusione delle compostiere e creazione di punti di conferimento zonale come le compostiere di quartiere che risolverebbero il problema dell’umido e degli sfalci, mentre con appositi centri di riciclo e riuso a gestione comunale e posti di lavoro per i cittadini si risolverebbe il 70% dello smistamento e smaltimento delle altre tipologie di rifiuti.
Dalla parte dei cittadini sempre.
Meetup “ I Grilli di Anzio”