Nettuno- A via Cavour non parte il pre-scuola: parla un genitore

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un genitore di un’alunna della scuola A. Castellani di Nettuno

008Si vuole portare a conoscenza di codesta spettabile testata la difficile situazione che stanno vivendo le famiglie dei bambini che frequentano la scuola “A. Castellani” di Via Cavour a Nettuno, a causa della mancata attivazione del servizio di “pre-scuola”.
Come noto, tale servizio consiste nella disponibilità di personale qualificato che accoglie i bambini in orario precedente all’inizio delle lezioni al fine di consentire alle famiglie con genitori lavoratori di poter portare a scuola i propri figli e quindi recarsi a lavoro. Tale personale qualificato si occupa di vigilare e intrattenere i bambini fino all’inizio delle lezioni, quando poi gli stessi vengono avviati verso le rispettive classi.
Il servizio, come riconosciuto dal personale stesso della scuola da me personalmente contattato, è stato attivato in tutti i plessi delle altre scuole del Comune, ad eccezione, appunto, di quella di Via Cavour. Fin qui è una storia di un ritardo che potrebbe anche essere scusato, alla luce del fatto che, a quanto pare, vi sarebbero stati recenti avvicendamenti nel personale Dirigente della scuola.
La cosa che, invece, non appare affatto tollerabile sono le notizie non corrette fornite dal personale che, nella classica tradizione italica, ha avviato il gioco del rimbalzo delle responsabilità, non mettendo le famiglie interessate nella condizione di capire il perché del ritardo e le tempistiche della (eventuale?) attivazione del servizio. Infatti la scuola ha, in un primo momento, affermato che la competenza dell’avvio del servizio era del comune al quale sarebbe stata comunicata la disponibilità dei locali che avrebbero dovuto ospitare i bambini prima dell’avvio delle lezioni. Peccato che il Dirigente del Comune, da me personalmente contattato, ha inviato alla sede centrale del circolo didattico di Via Cavour una lettera in cui afferma, al contrario, che la competenza a compiere gli atti per l’attivazione del servizio è totalmente della scuola.
Stabilito, quindi, che debba essere la scuola a farsi parte attiva per l’attivazione di tale importante servizio per le famiglie, ho nuovamente contattato la maestra che svolge le funzioni di vicario del Dirigente a Via Cavour. Infatti laDirigente, Dott.ssa Velia DI MAMBRO, non è sempre presente al plesso di Via Cavour poiché titolare anche del medesimo incarico in una scuola di Lanuvio.
A questo punto la situazione si è complicata. Infatti la maestra di Via Cavour, vicario della Dirigente, ha affermato che la procedura di scelta del contraente cui affidare lo svolgimento del servizio deve essere avviata dalla Dirigente…. che però non si trova sempre a Nettuno. Allora ho provato a contattare la Dott.ssa DI MAMBRO, la quale però, per il tramite del personale della scuola di Lanuvio che ha ricevuto la mia telefonata, mi ha fatto riferire che lei parla solo con personale scolastico…. quindi io, semplice genitore non ho potuto chiudere alcuna informazione alla Dott.ssa DI MAMBRO.
Può succedere che vi sia un ritardo, ma la domanda innanzitutto è:perché il Dirigente della scuola di via Cavour ha preso coscienza solo ad Anno Scolastico avviato, ed a seguito di una lettera del Comune, che deve avviare autonomamente la procedura di scelta del contraente cui affidare il servizio in tema mentre in tutte le altre scuole comunali tale servizio è puntualmente partito con l’avvio dell’anno scolastico? E poi:
• perché a seguito delle richieste fatte personalmente già giorni addietro nessuno si è preoccupato di acquisire le informazioni utili a meglio chiarire le competenze della scuola e a velocizzare l’avvio del servizio?
• perché la Dott. DI MAMBRO si rifiuta di parlare con un genitore? Perché la scuola non si sta preoccupando di rassicurare le famiglie dando informazioni e date di avvio certo del servizio?
No… non si tratta di voler trattare i figli come pacchi…. Anzi è l’esatto contrario! Una famiglia in cui lavorano entrambii genitori è costretta, se un servizio del genere non viene attivato, a prendere ore di permesso/giorni di ferie (il che non è sempre possibile) oppure ricorrere a parenti/amici/conoscenti o addirittura pagare estranei per fare accompagnare i bambini a scuola.
Possibile che un problema del genere non sia stato trattato con la giusta attenzione?
Si richiede quindidi sollevare, per il tramite di questa testata, una maggiore attenzione sul problema al fine di giungere ad una rapida soluzione della vicenda!

Antonio D.