Dopo le iniziative del Comitato Nazionale “Leadership alla scuola”, del gruppo di Civati e del M5S, i sindacati Cobas e Unicobas si fanno avanti e scelgono di scioperare il 13 novembre contro “La Buona Scuola”
Il 16 luglio è entrata in vigore la legge 107/2015 “La Buona scuola”, che tanto aveva fatto e continua a far discutere docenti,personale ATA, genitori e studenti. In data 30 luglio viene scritto sul blog di Beppe Grillo che il Movimento 5 Stelle presenterà una mozione contro la riforma in tutti i consigli regionali nei quali sono presenti portavoce. Tuttavia, già nel mese di maggio il popolo di Facebook si era mobilitato dando vita al gruppo “Pronti per raccolta firme referendum abrogativo ddl La buona scuola”. Successivamente, il Comitato Nazionale “Leadership alla scuola” aveva depositato in Cassazione il quesito referendario per abrogare in toto la legge Renzi – Giannini, ma l’obiettivo finale di raccogliere 500.000 firme entro il 25 settembre non è stato raggiunto. «Abbiamo lavorato nel silenzio omertoso e ingiustificabile della televisione di Stato pagata da noi contribuenti per fornirci un’informazione oggettiva su temi di interesse pubblico come un referendum popolare. Ma non ci lasciamo scoraggiare, anzi pensiamo che questa mancata informazione sia un ulteriore motivo per far valere la volontà popolare » si legge nel comunicato stampa rilasciato il 1 ottobre sul sito del Comitato. Anche l’iniziativa degli 8 Quesiti lanciata da Giuseppe Civati, Luca Pastorino e Andrea Pertici del nuovo movimento Possibile, non è andata in porto. Ora, Cobas e Unicobas sono riusciti a mettersi d’accordo e il 13 novembre 2015 sciopereranno insieme contro La Buona scuola. « Confermiamo per il 13 novembre lo sciopero della scuola, che vogliamo unitario e con manifestazione nazionale» afferma Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas. E il segretario nazionale Unicobas Scuola, Stefano d’Errico, aggiunge: «Faremo di tutto per far riuscire una nuova grande mobilitazione della scuola, all’altezza dei momenti migliori dello scorso anno di lotte epocali, dallo sciopero del 24 Aprile a quello plebiscitario del 5 Maggio». Resta da vedere cosa faranno gli altri sindacati.
E.P.