“Non essere cattivo” è un “viaggio” nei luoghi oscuri dell’hinterland romano, ma anche dell’animo umano e della società contemporanea. La storia narrata nel film è stupefacente nel suo procedere in perfetto equilibrio tra il crudo realismo pasoliniano con cui sono tratteggiati i protagonisti e un poetico e straziante sapore da melodramma di periferia. In certi luoghi (e certe circostanze) non essere cattivo, per citare il titolo del lungometraggio, non è una scelta, è un obbligo, perché per sopravvivere alla violenza e alla prevaricazione che ti circonda devi tirare fuori la tua natura peggiore, e possibilmente un arma. Ostia, 1995. Cesare (Luca Marinelli) e Vittorio (Alessandro Borghi) sono amici da una vita, praticamente fratelli. Cresciuti in un quartiere degradato vivono di espedienti, si drogano, bevono e si azzuffano con altri sbandati come loro. A casa Cesare ha una madre precocemente invecchiata, che accudisce una nipotina malata. Vittorio, invece, sembra non avere nessuno al mondo e quando incontra Linda (Roberta Mattei) vede in lei una possibilità di costruire una vita normale. Trova lavoro e cerca di coinvolgere anche Cesare, che nel frattempo si è innamorato di Viviana (Silvia d’Amico), una ex di Vittorio, disperata come lui ma piena di voglia di costruirsi un futuro. Riusciranno Vittorio e Cesare a diventare protagonisti della loro vita? … NON ESSERE CATTIVO chiude un ideale trilogia del regista Claudio Caligari, che in 40 anni ha girato solo tre film: “Amore tossico” (1983), “L’odore della notte” (1998), e questo. E’ morto pochi mesi fa, a 67 anni, dopo aver terminato le riprese del film. NON ESSERE CATTIVO racconta la Roma marginale degli ultimi decenni: l’eroina tra Ostia e Centocelle, i rapinatori della cosiddetta “Arancia meccanica”. I personaggi ridono e soffrono, compiono il male e affondano. “Tutto a posto, nun è successo gnènte,” dicono. “Il mare nun lo guardà che te vengono i pensieri” avverte qualcun’altro. Potrebbero cominciare a pensare e un conto è pensare, un conto agire, che significa per questi ragazzi spacciare pasticche dai nomi innocui (fragolina, playboy, colombina), un po’ di coca, fare rapine insensate o promettere inesistenti televisori al plasma. L’obiettivo è «svoltare», una dura lotta contro la vita. Ha scritto Concita De Gregorio (“La Repubblica”): “Se io oggi volessi rigirare Accattone non potrei più farlo. Non troverei più un solo giovane che fosse nel suo corpo (…), che sapesse dire con quella voce quelle battute». Così disse Pasolini. Invece eccoli, i corpi e le voci. Non sono quelli di Accattone, è vero. Sono quelle dei figli dei suoi figli. Più di mezzo secolo dopo il Regista Claudio Caligari mette in scena l’esito finale del mondo pasoliniano. Oggi Vittorio spaccia cocaina e pastiglie e dice: “Sarebbe bello essere marziani”. “Si, ma per andare dove?”. Vittorio e Cesare hanno la lingua e i sogni dei bambini. Quando ha un’allucinazione, Cesare vede la Sirenetta e Mangiafuoco. Sono criminali e innocenti… Molta della forza del film viene dai due protagonisti, Luca Marinelli e Alessandro Borghi, la loro è una delle migliori performance d’attori del cinema italiano recente. La risposta alla domanda cosa resta di Pasolini in chi è nato dopo la sua morte è in questo straordinario gruppo di giovanissimi interpreti. Il 2 novembre è prossimo, la più bella delle celebrazioni è questa…”. NON ESSERE CATTIVO è stato scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar 2016 per il Miglior film in lingua straniera. NON ESSERE CATTIVO sarà proiettato proprio Lunedì 2 novembre presso il Cinema Moderno Multisala di Anzio, agli orari: 16,15 – 18,15 -‐ 20,15, nell’ambito della 25^ edizione della Rassegna “Invito al cinema”. Il 2 Novembre 1975, esattamente 40 anni fa, veniva barbaramente ucciso all’Idroscalo di Ostia (uno dei luoghi in cui si svolge questo film) il Poeta Pier Paolo Pasolini. A lui dedichiamo questo film. I tre spettacoli della giornata saranno intervallati da letture di brani di libri e di poesie di un protagonista indimenticabile della nostra letteratura e della nostra vita culturale”
(a cura del cineclub “La Dolce Vita”)