Lettere- Riceviamo e pubblichiamo
“La Società Capo D’Anzio, partecipata dal socio privato Marinedi con il 39% e Comune al 61% ha avuto la concessione dalla Regione per il nuovo porto nel 2011.
Nel 2013 la Capo D’Anzio bandisce la gara internazionale per la costruzione e gestione del Porto sulla base del progetto approvato ai tempi di De Angelis sindaco con gli annessi lavori relativi all’atto d’obbligo con il Comune riguardanti la Città e quelli relativi alla convenzione con la Regione per un valore di circa 190 ml €. La gara come era ovvio va deserta.
Dopo questo disastro i soci hanno capito che solo con un progetto che garantiva da subito una redditività si poteva finanziare il mutuo per attivare i lavori per il nuovo progetto.
Tale redditività deriva per la gran parte dalla costruzione e vendita dei posti barca e in piccola misura dalle altre concessioni.
Da questa considerazione deriva il progetto di inversione del crono programma , prima il porto interno in modo da attivare i posti barca e le concessioni per garantire la liquidità necessaria, e poi in un secondo momento quello esterno.
Attualmente la Società è sull’orlo del fallimento poiché ad oggi le entrate non sono praticamente state attivate, mentre avrebbe la necessità di una ricapitalizzazione, ma con le norme di legge vigenti questo non può essere fatto dal Comune che anzi dovrebbe procedere all’alienazione delle sue quote.
In tutto questo tempo la Capo d’Anzio ed il Comune non hanno realizzato una sola iniziativa che potesse evitare la cessione delle quote appartenenti alla città, peggio mentre la società cercava di barcamenarsi nella gestione del piano finanziario approvato dall’assemblea il sindaco Luciano Bruschini – che ha preso il posto di De Angelis nel segno della continuità nel 2008 – fantasticava un altro bando.
Per evitare questo disastro il PD ha avanzato una proposta che ribadiamo: l’ingresso di un terzo socio nella società aprendo all’azionariato diffuso. Questo progetto si fonda sull’idea che il Comune e il socio privato cedano una parte delle loro azioni a favore di un azionariato popolare che ovviamente non può acquistare più di due o tre azioni a testa.
Tale acquisto avverrà al prezzo di carico maggiorato del premio di valorizzazione all’incirca 900 € per azione. Ovviamente questi soci avranno titolo a un loro rappresentante in Consiglio e apporteranno denaro fresco indispensabile per avviare rapidamente i lavori e poter influire come voce dei cittadini sulle scelte strategiche che sono determinanti per lo sviluppo della città scongiurando la privatizzazione.
Ovviamente il progetto del PD non è stato preso in considerazione dal Sindaco che d’intesa con i suoi soci si prepara a firmare l’ennesimo bilancio in rosso della Capo D’Anzio spa che di fatto non potendo essere ricapitalizzato comporterà l’avvio della procedura di messa in vendita delle quote possedute dal Comune tramite asta pubblica.
A chi vogliono vendere il porto Bruschini e il suo predecessore De Angelis?
Il PD non si rassegna a questo esito e sollecita tutte le forze politiche e sociali a combattere con noi per riprendere in mano la situazione.
Il gruppo del Pd chiederà la convocazione di un consiglio Comunale al riguardo e sollecita tutti i consiglieri a smettere di nascondersi e ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla città”.
Pd Anzio
Il Segretario
Gianni De Micheli