Pronto soccorso al collasso, carenza di personale, farmacia trasferita. “Pensavamo che questa volta non ci sarebbero state prese in giro, anche perché dopo 43 giorni di Presidio fuori al pronto soccorso di Anzio insieme ad altri cittadini, dopo promesse proclamate dai vertici dell’ asl e da figure istituzionali di maggioranza del nostro governo regionale nei vari incontri avuti, credevamo che una volta tanto quelle belle parole venivano trasformate in fatti concreti”. A parlare è il coordinatore provinciale Noi Con Salvini Pierluigi Campomizzi e i coordinatori di Anzio e Nettuno Mario Pennata e Ernesto Cassandra – che denunciano la situazione relativa all’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno per il quale si era battuto durante l’estate il presidio. “Ci siamo sbagliati ancora una volta, ne prendiamo nota ma presto scenderemo in campo in maniera più determinata perché questi Signori non hanno capito bene con chi hanno a che fare. Personale carente nei vari reparti, quasi collasso al pronto soccorso, farmacia trasferita ad Ariccia con relativo forte disagio per i nostri cittadini del Litorale, sia perché sono persone anziane quelle che ne hanno bisogno sia per la distanza e perché grava anche un aumento di spesa per benzina o mezzo pubblico. Tac che da ottobre doveva arrivare invece ancora siamo in pieno disagio per i nostri utenti ed un aumento di spesa pubblica visto che spesso bisogna portare i pazienti a Velletri con il 118. C’è una delibera asl di inizio bando datata 3 dicembre per acquisto dello strumento, altri mesi di disagio prima che il bando venga assegnato. Nei reparti di ortopedia di Anzio e quello di Albano i posti letto sono 16 per entrambi, anzi da noi pure con qualche paziente posteggiato, ma la differenza di unità del personale e di medici non è poca fra le due città. Oltretutto sul litorale abbiamo solo un polo ospedaliero a differenza dei Castelli che ne hanno 3/4 se non di più. Non capisco perché tutto il PD di casa nostra si mobilita tanto per un argomento edilizio come Puccini e non dice una parola su un forte disagio attuale dei nostri cittadini che un domani porterà quasi sicuramente ad una probabile chiusura del nostro nosocomio. Credo che adesso sia giunto il momento di unirci tutti, cittadini, politici, dipendenti, sindacati, prima che ci lascino senza Ospedale. Il nostro movimento è deciso ad andare avanti spedito, anche se da solo, se serve ci incateneremo anche fuori dalla Regione o alla Asl. Presto organizzeremo un incontro del nostro coordinatore regionale nonché capogruppo al Senato Gianmarco Centinaio con i vertici istituzionali, l’onorevole Lorenzin, Ministro della Salute che ancora deve rispondere alla nostra interrogazione parlamentare, Zingaretti, presidente Regione o in ultimo il Direttore generale D’Alba. Il nostro movimento Noi con Salvini lotterà sempre per i problemi seri delle città e siamo sempre a disposizione per i nostri cittadini. Mani giù dall’ospedale. In nostro possesso ci sono le oltre settemila firme raccolte, non accettiamo prese in giro”.