“In un clima indegno fatto di minacce, attacchi e doppi giochi è arrivata, per la seconda volta, la notizia delle dimissioni del presidente della Capo d’Anzio spa che non possiamo non sperare diventino esecutive. Ma ci chiediamo, a quando quelle del Sindaco? Nel 2011 la società, composta per il 61% dal Comune e per il restante 39% da un socio privato entrato in condizioni di dubbia e mai chiarita legalità, ottiene dalla Regione Lazio la concessione per realizzare il nuovo mega porto di Anzio. Lo dichiara il circolo Sel di Anzio in una nota. “Un progetto faraonico legato ad un’idea di sviluppo del secolo scorso, totalmente incompatibile con questa contingenza storica, con questa città e con la sua vocazione. Siamo a due anni dalla scadenza per la ultimazione delle opere del progetto, ma di lavori, né di investitori, neanche l’ombra.
Nel frattempo però la società ha accumulato debito, ricaduto sui cittadini; il Comune ha sperperato soldi proveniente dall’Unione Europea che ora ci inserisce nella black list, cioè fra quelli a cui non dare più neanche un centesimo (ma il parco della Vignarola non doveva essere realizzato con fondi europei? Un’altra presa in giro!); le decisioni del Consiglio comunale sono state a più riprese ignorate, privando i cittadini anche di quel minimo di rappresentanza; il problema dell’insabbiamento è ormai stagionale e mina sia la sicurezza del porto che la stagione turistica.
Le promesse e le chiacchiere stanno a zero e se le leggi hanno ancora senso di esistere in questo paese bisogna tirare una riga e ricominciare da zero, con dignità e preparazione. Azzerare il Cda della capo d’Anzio e la giunta Comunale, Bruschini in testa, e pretendere che la Regione si assuma le sue responsabilità: ci lascia basiti il fatto che sia intervenuta per invitare la società a riprendersi le aree ma non abbia detto una parola su tutte le inadempienze di questa, che è prossima oggi a svendere un asset fondamentale come il porto di Anzio”.