Biodiversità, attivazione di filiere, energia rinnovabile, turismo, inclusione di persone in difficoltà: si tratta di risorse concrete per una grande sfida trasversale che riguarda la tutela e la valorizzazione dei territori e dei sistemi urbani, la salute, l’ambiente, la qualità della nostra società
Va avanti l’impegno della Regione per valorizzare il settore agricolo e l’agroalimentare. Una sfida più ampia e più ambiziosa rispetto ai vecchi programmi a partire dal valore della terra e dei suoi prodotti fino ad arrivare alla cultura dei luoghi e alle vocazioni dei diversi territori.
Al via il nuovo piano di sviluppo rurale. Il bando che presentato oggi alla Regione apre la sfida del nuovo programma di sviluppo rurale. A disposizione ci sono 780 milioni di euro: 77 milioni in più rispetto alla precedente programmazione, una grande opportunità per tutto il settore.
Ecco in particolare quali sono gli ambiti d’intervento previsti dal bando. I GAL, i gruppi di azione locale, che passano da 8 a 12, per i loro Piani di Sviluppo Locale (PSL), potranno scegliere al massimo tre tra i seguenti ambiti tematici previsti dall’Accordo di Partenariato 2014/2020:
- sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali;
- sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile;
- cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità;
- valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali;
- valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio artistico legato al territorio;
- accesso ai servizi pubblici essenziali,
- inclusione sociale di gruppi svantaggiati e/o marginali,
- riqualificazione urbana con creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità,
- reti e comunità intelligenti,
- diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca.
60 milioni per lo sviluppo rurale a disposizione dei gal, i gruppi di azione locale. I Piani di Sviluppo Locale riguarderanno biodiversità; attivazione di filiere; energia rinnovabile; turismo; inclusione di persone in difficoltà. Una grande sfida trasversale che riguarda la tutela e la valorizzazione dei territori e dei sistemi urbani, la salute, l’ambiente, la qualità della nostra società.
Più velocità e programmazione nell’erogazione delle risorse. La Regione va avanti con un programma serrato: le proposte dei piani di sviluppo locale da parte dei Gal dovranno essere presentate entro il 31 maggio 2016 e la Regione dovrà selezionare e finanziare i Gal entro il mese di ottobre 2016. Un’inversione di tendenza rispetto al passato, perché partire subito significa poter condividere le scelte, intercettare meglio gli interlocutori, ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili.
Efficienza nell’utilizzo dei fondi la presentazione del bando sui Gal in tempi così rapidi. Una bella testimonianza dell’impegno della Regione per sostenere questo settore è rappresentata dall’utilizzo dei fondi europei. Negli anni scorsi la Regione Lazio era agli ultimi posti in Italia per capacità di spesa di queste risorse: oggi ha speso tutti i fondi Psr 2007-2013, circa 700 milioni di euro, senza rimandare indietro in Europa nemmeno un centesimo di euro. Nel 2015 le aziende agricole e gli operatori del mondo rurale hanno ricevuto aiuti e contributi erogati da Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, per ben 142mln.
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“A dicembre ci eravamo impegnati nella presentazione del nuovo Psr di partire al più presto con i bandi. Anche questa battaglia e questo impegno sono stati onorati – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: mi rivolgo a tutto il mondo dello sviluppo agricolo, sottolineando una grande opportunità e il risultato raggiunto e un grazie immenso alla squadra che non ha sbagliato nulla” – ha detto ancora Zingaretti. “Oggi abbiamo dimostrato che questo è un altro fatto – è il commento di Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca, che ha aggiunto: siamo molto soddisfatti, parte la misura leader, quella dei GAL. Una scelta strategica di questa giunta, innanzitutto perché si tratta di 60 milioni di euro, una grande iniezione di fiducia e di speranza per i territori e anche perché partiamo dai comuni, dai territori che in questo momento sono i protagonisti del front office con i cittadini”.