La sinistra si organizza e si dà appuntamento a Roma il 19, 20 e 21 febbraio per ‘Cosmopolitica‘, una tre giorni dal motto ‘Si parte, per cambiare l’Italia’ organizzata al Palazzo dei congressi di Roma. Un’iniziativa che parte dal mondo delle associazioni e oggi è stata presentata da alcuni esponenti di Sel e da Sergio Cofferati. «Lo spazio politico è molto grande- dice l’ex segretario della Cgil- nel campo della sinistra e dei riformisti c’è un grande spazio. Chiunque è benvenuto. Il nome del partito? Lo decideremo a fine anno, non si inventa su due piedi». Lo scopo di Cosmopolitica è proprio quello: aggregare tanti pezzi di sinistra e «aprire un processo costituente con l’obiettivo, entro l’anno, di arrivare al congresso fondativo di un’unica forza politica», come spiega il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni. Per ora quindi, niente leader ne’ nomi: «Siamo gli innominabili», scherza Cofferati. «Landini? Quello che sta facendo è molto importante- aggiunge l’ex sindaco di Bologna- siamo interessati a discutere con chiunque». E a chi gli fa notare che i partiti tradizionali stanno passando di moda, lui ribatte: «Il nostro obiettivo è proprio fare un partito, non vedo la stranezza».
Come sarà strutturata la tre giorni romana lo spiega Elisabetta Piccolotti, segreteria nazionale di Sel. «Vogliamo aprire una grande discussione partecipata- aggiunge- è necessario tornare a dicutere per trovare soluzioni nuove e inedite. Vogliamo creare uno spazio partecipativo. Oltre mille persone prenderanno la parola». Ecco come: Venerdì pomeriggio ci sarà una sessione chiamata ‘esplorare’: si parlerà di lavoro, politica economica, guerra, terrorismo, green economy.
Sabato mattina 24 tavoli e laboratori partecipativi: sul sito www.cosmopolitica.org ognuno potrà proporre il proprio laboratorio. Sabato pomeriggio quattro assemblee tematiche: lavoro e welfare; democrazia e riforme istituzionali, sapere e scuola, clima e ambiente. Domenica mattina la sessione plenaria. Alla presentazione hanno partecipato anche il deputato Alfredo D’Attorre, Maria Pia Pizzolante, portavoce della rete nazionale Tilt, e Claudio Riccio di Act!.
Non si tratta di una semplice ‘evoluzione’ di Sinistra italiana ma del tentativo, negli obiettivi degli organizzatori, di andare oltre e raccogliere quanto c’è di inespresso, al momento, a sinistra del Pd. Il primo step sarà, quindi, l’appuntamento di febbraio che darà il via a un processo lungo tutto l’anno, fino al battesimo del nuovo partito della sinistra. I tavoli del sabato, ha rilevato Fratoianni, «definiranno il nostro lavoro. L’assemblea sarà uno strumento di lavoro che ci consentirà di organizzare la nostra politica, di ricostruire gli strumenti del cambiamento. Il nostro punto di arrivo – ha detto ancora – sarà quello di fare una cosa diversa dal promuovere l’unità tra le forze politiche in campo, cosa che non sembra essere più sufficiente». L’assemblea, ha chiarito D’Attorre, rappresenterà «una ricarca culturale che dovrà far partire la fase costituente» del nuovo soggetto politico, aggiungendo che «sarà un processo solido ma molto aperto a chi vorrà misurarsi con questa sfida». Per l’ex deputato democratico «a questo processo, ad un pensiero politico solido dovremo legare battaglie concrete, visibili (intorno ai quattro temi indicati) chiarendo quale sia la nostra parte nella società».Le prime sfide sono già in calendario. Innanzitutto le amministrative, dove quasi ovunque la sinistra si presenta in alternativa al Pd e che saranno un primo modo per contarsi. E poi il referendum. I ‘costituenti’ del nuovo soggetto saranno in prima linea per il no e «vedrete che quella sarà un primo passo per allargare il campo perchè tanti elettori del Pd -dice D’Attore– sono profondamente critici con la riforma di Renzi». E’ anche ai delusi del Pd che la nuova sinistra si rivolge.