Si chiude un altro anno che, come i precedenti, e purtroppo come quello che verrà, segna la fase feroce della crisi del capitalismo.
Peraltro, il 2011 è stato il ventesimo di Rifondazione Comunista; un’età che, comunque si voglia guardare, ci consegna il primato del Partito più anziano tra quelli presenti sullo scenario politico italiano, dentro e fuori il Parlamento.
Il Partito della Rifondazione Comunista nasceva a Rimini nel 1991, dalle ceneri di un atto scellerato, quello compiuto alla Bolognina da Achille Occhetto, ultimo e indegno segretario del più grande Partito Comunista dell’Europa occidentale, e del quale rivendichiamo l’eredità morale; abbiamo vent’anni, quindi, con questa ragione sociale, ma ne abbiamo novanta, di fatto, per la consecutività col Partito Comunista d’Italia, nato a Livorno nel 1921, e protagonista della Storia del nostro Paese.
Abbiamo superato, in questi vent’anni, tante scissioni, messe in atto per la miopia politica dei loro autori, servite solo a sparpagliare il consenso delle categorie che storicamente rappresentiamo: i Lavoratori, i Pensionati e gli Ultimi; abbiamo subìto la leadership di chi pretendeva d’imborghesire il Partito, per il proprio tornaconto personale e nella speranza di traghettare il nostro elettorato nel PD, alla cui porta ora bussano scodinzolando.
Ma siamo ancora qui, per il dispiacere di molti e, oggi più che mai, a pieno titolo e diritto in mezzo alle lotte del nostro Popolo, contro il capitalismo delle banche e delle lobby che mettono al governo dei Paesi europei, Italia in primis, i propri fantocci.
Il bilancio di un anno di attività deve, ovviamente, considerare la situazione disastrosa in cui si dibatte l’Italia, per i colpevoli silenzi del governo Berlusconi, che ha negato l’esistenza stessa della crisi agli italiani e all’Europa, mettendo quest’ultima nella condizione di commissariarci, imporre il governo Monti e decidere da Bruxelles la nostra sorte.
Anche nel nostro territorio si sono ripetute le situazioni nazionali, con l’acuirsi della crisi, che si è affiancata alle storiche vertenze esistenti. Abbiamo dovuto registrare anche atti di rigurgito fascista, come testimonia l’ultimo episodio di sabato scorso contro il nostro Circolo di Ardea.
Nella nostra Città, la destra ha espresso tutta la sua abilità nel gioco delle tre carte, come certifica l’ultimo atto della giunta Bruschini, col defestramento di Garzia e l’arruolamento di Attoni.
Tornando a noi, lo scorso 15 dicembre ci siamo concessi un momento conviviale, con una pizza sociale, per chiudere in allegria il nostro ventesimo anno di attività.
Auguriamo a tutti di trascorrere le prossime feste in tranquillità, e ricordiamo che i nostri Circoli, ad Anzio e ovunque, sono aperti e ben lieti di raccogliere nuove adesioni; il Partito della Rifondazione Comunista c’è, e lotta come non mai al fianco di chi difende i propri diritti.
Ufficio Stampa e Comunicazione
PRC-FdS Anzio
Circolo “Ernesto Che Guevara”