Le donne nella Grande Guerra, la riflessione di Libertà e Azione

12804473_10207789075237282_835380972_nQuattro figure femminili per parlare del ruolo delle donne nella Grande Guerra. Sabato 12 alle 17,30 si è conclusa la mostra “Le donne nella Grande Guerra”, organizzata da Libertà e Azione, con una conferenza sul ruolo della donna negli anni del Primo Conflitto Mondiale, come i successivi sviluppi. Marie Balzano e Alessandra Duma di Libertà e Azione, insieme a Chiara di Fede e Carla Cace hanno discusso dell’argomento davanti a quasi 45 persone. Un incontro conclusivo ad una mostra dagli alti contenuti storici, con chicche fotografiche importantissime che documentano il ruolo svolto dalla donna quando gli uomini italiani erano chiamati in trincea. Molti sono stati i ruoli in cui la donna è stata protagonista e tutti sono stati affrontati: l’operaia, la contadina, la crocerossina, l’autista del bus, l’impiegata alle poste, la meretrice e la donna di confine. Un mondo vastissimo che ha fornito solide basi al paese per affrontare una guerra lunga e sanguinosa e che ha dato consapevolezza al sesso femminile di avere una collocazione nella società come l’aveva anche l’uomo.
Il ‘900, secolo di grandi battaglie sociali, di guerre terribili, di due bombe atomiche e di un continente diviso, è stato anche un secolo per molti versi femminile. Davanti a quelle rivendicazioni becere e individualistiche del femminismo del 2000, che disprezzano il ruolo della donna nella società, non volendola collocare ma fare di questa un oggetto alla mercé di ogni possibile scambio economico (sia questo il proprio corpo o la propria maternità), le donne italiane del 15-18 sono state l’esempio di dedizione verso la propria patria e quindi per le proprie famiglie. Tale esperienza ha reso la donna un cardine indiscusso nei gangli sociali dell’Italia del primo dopoguerra.
A fine conferenza Libertà e Azione ha ricordato che, col centenario degli eventi bellici, è nato il centro studi sulla Grande Guerra “Ultima Ridotta”.