Inizia la raccolta firme. I referendum sono stati promossi da un’alleanza sociale dei movimenti: scuola pubblica, acqua, campagna contro la devastazione ambientale e comitato contro il piano nazionale inceneritori
Il Prc Anzio invita i cittadini a non limitarsi a festeggiare la Liberazione dal nazifascismo, ma a lottare contro ogni forma di violenza e di restaurazione autoritaria. Oggi quella grande vittoria contro la tirannia e l’oppressione va difesa lottando contro un modello sociale ed economico devastante che partendo proprio dalla manomissione della Carta costituzionale attuata da Renzi, punta a ridurre gli spazi democratici per imporre delle politiche devastanti sul piano sociale e politico, come la cosiddetta buona scuola, o il via libera a grandi opere inutili e dannose o a ulteriori privatizzazioni di acqua e beni comuni, fonti solo di impoverimento per le classi più disagiate.
Per questo il 25 aprile, dalle 9,00 alle 13,00, Rifondazione comunista di Anzio sarà in piazza Pia a fianco del Coordinamento democrazia costituzionale per raccogliere le firme su ben 11 quesiti referendari che hanno l’obiettivo, una volta approvati, di rovesciare le politiche liberiste di Renzi e di Confindustria.
Non solo celebrazione della lotta al fascismo ma difesa di quelle conquiste che la lotta antifascista ha reso possibili a patire dalla Costituzione democratica e che Renzi e i suoi alleati stanno distruggendo.
I referendum sono stati promossi da un’alleanza sociale dei movimenti: scuola pubblica, acqua, campagna contro la devastazione ambientale e comitato contro il piano nazionale inceneritori.
Nello specifico: quattro quesiti riguardano l’istruzione, contro la legge 107 e la “cattiva scuola” di Renzi: il potere discrezionale dato ai dirigenti scolastici di scegliere e confermare i vari docenti nelle scuole, (i quali saranno soggetti a chiamata triennale, su tutto il territorio nazionale!) eliminando la continuità didattica e dando vita a fenomeni di clientelismo e favoritismo; l’obbligo di effettuare 200 o 400 ore di alternanza scuola lavoro che nell’anno in corso ha già sottratto 70 ore di istruzione alle classi terze dei licei; l’entrata dei finanziamenti da parte dei privati delle scuole (private e pubbliche) che condizioneranno il curriculum scolastico, “privatizzeranno” le scuole alleggerendo lo stato del dovere di investire le entrate pubbliche (le nostre tasse!) per l’istruzione; ed infine, l’eliminazione del comitato di valutazione e del potere dei dirigenti scolastici di scegliere gli insegnanti che meritano il premio economico sostituendo alle logiche collaborative, che dovrebbero accompagnare l’azione didattica e formativa nella scuola, con logiche competitive e conflittuali per niente adatte ad un ambiente, come quello della scuola, che ha come fine la formazione dell’individuo.
Un quinto quesito mira all’abrogazione di norme legislative che danno il via a una nuova “attività di prospezione, ricerca e coltivazione di Idrocarburi”, per fermare un nuovo Piano Nazionale di trivellazione nei nostri mari e fiumi alla ricerca di idrocarburi, che sarebbe ulteriormente devastante per l’ambiente. Il sesto quesito riguarda l’abrogazione di norme di legge che vogliono imporre l’attuazione di nuovi inceneritori su tutto il territorio nazionale nonché il potenziamento degli attuali, nel quadro di una progettazione nazionale che prosegue pervicacemente su una strada, per lo smaltimento dei rifiuti, che si è già abbondantemente dimostrata distruttiva e ultra-inquinante.
Ai suddetti quesiti, si affiancherà, nella raccolta firme, una petizione popolare per il diritto alla gestione pubblica del Servizio Idrico, presentata dal Movimento per l’Acqua Bene Comune, che ha dovuto rinunciare ad inserire anche un suo quesito referendario, avendo il governo tolto in extremis, a ridosso dell’inizio della campagna, il provvedimento legislativo che si sarebbe voluto abrogare.
A fianco ai quesiti sociali Rifondazione comunista di Anzio affiancherà il coordinamento costituzionale Anzio e anche nella raccolta firme per l’abrogazione di alcuni articoli dell’Italicum.
Infatti la modifica della Costituzione voluta da Renzi e Boschi insieme all’ipermaggioritaria legge elettorale Italicum attribuisce un potere enorme al governo, eliminando la centralità del parlamento e i diritti delle opposizioni, trasformando il nostro paese in un vero e proprio regime. Oltre a votare No alla riforma costituzionale in ottobre bisogna quindi abrogare la legge elettorale Italicum, impedendo di trasformare le istituzioni in organi totalmente in mano al governo e ai poteri forti che lo influenzano, allontanandosi definitivamente dalle istanze sociali e dalle domande di giustizia che promanano dai cittadini e dalle cittadine.
La riforma Renzi- Boschi non riduce i costi, non migliora la qualità dell’iter legislativo, ma scippa la sovranità dalle mani del popolo sottraendo potere ai cittadini e mortificando il Parlamento. Congiunta alla nuova legge elettorale Italicum, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico.
I quesiti abroga Italicum riguardano, infatti, sia il carattere ipermaggioritario della legge, distorsivo della rappresentanza democratica, che è il risultato del premio di maggioranza del ballottaggio, sia le norme che servono a “nominare” almeno i due terzi dei deputati.
Tutti in Piazza a firmare allora il 25 aprile! Onoriamo degnamente chi ha combattuto contro il fascismo impedendo quelle controriforme che consegnerebbero il paese ad una nuova forma di potere autoritario, che della democrazia sarebbe solo il simulacro.
Ufficio stampa e comunicazione
PRC-FdS “E. Che Guevara” – Anzio