Iacobelli: “Non perdere la speranza, un’altra Nettuno è possibile”

Il Candidato della sinistra ha illustrato il programma delle liste di giovani che lo sostengono

ILU IACOBELLI 20160512_185304Non Perdere la speranza, partecipa al cambiamento” questo lo slogan che può ben riassumere la presentazione del programma delle liste a sostegno di Damiano Iacobelli: Sinistra Per Nettuno e Lista Iacobelli Sindaco. Ieri pomeriggio a Piazza Del Mercato, si sono alternati al microfono: il candidato sindaco e alcuni giovani candidati nelle due liste. Tanti i temi affrontati da Iacobelli: dalla questione delle centrali Turbogas e l’impianto della “Kiklos sulla Nettuno-Ferriere, “che appesta di miasmi pestilenziali i residenti che non possono subire disagi enormi, ricordando anche i due poveri operai morti lo scorso anno nell’impianto.'”, ad Acqualatina “Solo la sinistra si è battuta contro la privatizzazione dell’acqua, che deve tornare ad essere pubblica, in quanto bene comune, come si poteva pensare che un privato facesse gli interessi dei cittadini, ora subiamo le conseguenze di queste scelte: acqua a giorni alterni,  a caro prezzo e un depuratore che non funziona”. Altro tema quello dei beni ambientali: di cui Nettuno è ricca, “lo sviluppo della città deve passare per la valorizzazione delle Bellezze Naturali, come l’area di Torre Astura  dove sarebbe belle poter realizzare una sede distaccata dell’Università, il ritorno ad una politica dell’agricoltura sana che conservi il territorio e dia terra e lavoro ai giovani”. Rilanciando l’idea del  Bilancio Partecipato “attraverso il quale i cittadini possono decidere su quali opere pubbliche investire i fondi a disposizione, quindi non più scelte calate dall’alto, magari per favorire qualcuno”. “Il Comune -ha aggiunto Iacobelli- deve diventare trasparente e per scongiurare corruzione e malaffare, in un territorio dove le mafie sono bene radicate il comune deve stare dalla parte della Legalità”. La Multiculturalità,  “politiche sui migranti che, per i compiti che può avere un Comune,  possono essere di integrazione, di riconoscimento reciproco e pacifica convivenza”. “La creazione di un centro culturale- Biblioteca– come luogo non solo di cultura- ma anche come centro di aggregazione”. L’iniziativa si è conclusa con l’invito a partecipare il 2 giugno alla festa della Repubblica e con l’appello per il NO alla riforma della Costituzione nata dalla Resistenza.