Anzio- Il 2 luglio tutti in piazza per dire no alle centrali biogas

13418849_1266397980037044_4452376911491792953_nParteciperanno diverse associazioni del territorio alla manifestazione prevista per il prossimo 2 luglio in piazza ad Anzio. Appuntamento alle 9 per dire no alle centrali biogas sul territorio. Tra i protagonisti l’associazione Ora, il comitato Anzio No Biogas, Prc, Alleanza Civica e l’appello è rivolto a tutte le forze democratiche del territorio. “Il 19 gennaio come Circolo Prc di Anzio – dice il segretario Umberto Spallotta – avevamo rilasciato un comunicato che voleva essere un invito alla lotta per tutti i cittadini democratici della nostra città, per costruire le vertenze sulle questioni più spinose e urgenti che incidono sul nostro territorio. Quest’ultimo continua a essere oggetto di speculazioni e appetiti che riguardano l’edilizia e la complessa questione del ciclo dei rifiuti. Infatti le due vertenze più attive in questo momento, sono quella che vuole impedire la speculazione edilizia nella tenuta della Vignarola e quella che si oppone alla costruzione dei due centrali per la produzione di Biogas da rifiuti organici in località Sacida. L’impegno dei militanti del Prc di Anzio è stato proprio quello di dare forza a queste vertenze poiché, a nostro avviso, unitamente all’affare porto e allo strapotere di Acqualatina, rappresentano diverse articolazioni di un’unica grande aggressione al territorio, di chi cerca di fare profitti privatizzando beni comuni, danneggiando la salute dei cittadini, distruggendo ciò che rimane dell’ambiente. Bisognava fare rete fra i diversi movimenti, mettendone in risalto la comune radice antispeculativa , pur rispettandone le differenze e le diverse sensibilità. Auspichiamo che tutte quelle realtà democratiche e associative di Anzio e Nettuno, le forze di sinistra, oltre che i singoli cittadini che vogliono rifiutare un modello di sviluppo basato sulla devastazione ambientale e della salute dei cittadini, aderiscano convintamente. Così come è giusto che aderiscano tutte quelle attività economiche sane come le imprese agricole a km 0 o gli imprenditori per un turismo basato sulla tutela dell’ambiente. Ricordiamo che le centrali, se costruite, dovrebbero smaltire i rifiuti di gran parte della regione Lazio (a guida Pd). Quest’ultima è responsabile di non aver previsto nessun piano dei rifiuti dando così la stura al proliferare di tali opere costruite violando il diritto delle comunità di decidere democraticamente come gestire in maniera efficiente e rispettosa della salute e dell’ambiente il ciclo dei rifiuti. Tutto questo poi avviene in un contesto, come quello di Anzio e Nettuno, dove non si contano più le inchieste giudiziarie che vedono protagonisti imprenditori, cooperative vicine a consiglieri comunali, aziende edili, sospettate di contiguità con organizzazioni di stampo mafioso. Bisogna dire basta a tutto ciò, bisogna lottare seriamente per un cambio di gruppi dirigenti e politiche economiche.